A metà marzo, la Polizia Stradale del Friuli Venezia Giulia e i forestali del Noava, il Nucleo operativo per l’attività di vigilanza ambientale del Corpo forestale regionale, con l’ausilio e la collaborazione del Centro Operativo Autostradale, avevano fermato lungo l’A4, all’altezza di Palmanova, un mezzo che stava trasportando illegalmente 30 cagnolini provenienti dall’Est Europa, in evidenti condizioni di maltrattamento.
Subito soccorsi, i cuccioli erano stati affidati ai controlli e alle cure dei veterinari dell’Azienda sanitaria universitaria Friuli Centrale, esperti nell’affrontare situazioni così critiche ed emergenziali. Nei primi dieci giorni, alcuni dei cagnolini hanno dimostrato immediatamente la loro fragilità e, nonostante gli sforzi dei veterinari, purtroppo tre di loro sono morti.
L’origine sconosciuta e le condizioni critiche di questi animali ne determinano un’estrema fragilità e la necessità di cure particolari. Per queste ragioni, appena è stato possibile si è provveduto a cercare persone disponibili ad accoglierli in custodia giudiziaria, addossandosi con impegno le problematiche sanitarie e comportamentali.
La scelta sull’affidamento in custodia è stata fatta sulla base delle domande pervenute al Canile contumaciale di Udine, inserite nel “Registro dei possibili affidatari di animali oggetto di sequestro” (per accedere al registro è necessario presentare domanda citando il registro degli affidi presso lo stesso canile, i cui contatti sono disponibili sul sito dell’Azienda Sanitaria competente per territorio) Sono andati in custodia tre bassotti, quattro barboncini, due chiwauwa, due golden retriver, quattro spitz, tre boulldog francese, sei shitzu e tre chowchow. Va comunque segnalato che alcuni animali sono ancora in condizioni precarie di salute e necessitano di attenzione e cure particolari in quanto fisicamente deboli e provati dalle conseguenze del trasporto in condizioni non idonee.
Con questa ulteriore operazione, si consolida il rapporto di collaborazione tra la Polizia Stradale e il Corpo forestale regionale, in particolar modo con il Noava, che si concretizza in maggiori controlli e più approfondite attività d’indagine, sempre con il necessario e importante supporto dei veterinari delle Aziende sanitarie.
Va ricordato che il commercio illegale degli animali d’affezione, oltre alle condizioni di maltrattamento degli animali, alimenta un elevato giro d’affari proveniente soprattutto dall’Est Europa che è necessario contrastare con determinazione ma anche e soprattutto con campagne di prevenzione e di sensibilizzazione.
La spinta economica è data dalla notevole richiesta italiana per l’acquisto di cuccioli di razza a un costo minore ma i cuccioli provenienti dall’Est, quasi mai accompagnati da pedigree riconosciuto in Italia, non sono di razza e provengono da allevamenti tutt’altro che accreditati, nei quali, gli incroci sono finalizzati solo alla produzione intensiva e alla vendita a basso costo, non rispettando naturalmente nemmeno i protocolli sanitari.
Chi è alla ricerca di un cucciolo dovrebbe controllare che non sia troppo piccolo ed immaturo, adeguatamente svezzato dalla madre, sottoposto alle dovute vaccinazioni, avere notizia dei genitori e quindi verificare con il proprio veterinario di fiducia la documentazione sanitaria, segnalando le eventuali sospette irregolarità.
Pur avendo somiglianze simili a quelle dei cani di razza, questi cuccioli sono in definitiva meticci e i nostri canili sono pieni di cani e gatti in attesa di una famiglia.