I Comitati referendari – che chiedono le modifiche alle riforme regionali sulla Sanità, le Uti e l’introduzione delle Province autonome del Friuli e di Trieste – si sono dati appuntamento questa mattina in piazzale Oberdan a Trieste per dare vita a una manifestazione di protesta in attesa delle decisioni del Consiglio regionale sull’ammissibilità dei quesiti proposti, dopo la bocciatura dell’ufficio di Presidenza.
Soddisfatti i referenti dei comitati per la presenza di almeno 400 persone, con una decina di corriere giunte da tutte la regione e con in testa i sindaci dei comuni di Grado, Gemona, Gorizia e Rivignano Teor. “Impedire lo svolgimento dei referendum sarebbe una gravissima decisione politica e non tecnica, antidemocratica e contro il popolo” riferisce il sindaco di Rivignano Teor, Mario Anzil, portavoce del comitato Tutti per il Friuli. Gli fa eco Claudio Polano del comitato per la salvaguardia dell’Ospedale di Gemona: “La manifestazione di oggi è a favore del referendum e, quindi, della democrazia, della sovranità popolare e della libertà”.
“Quella di oggi – hanno sottolineato gli organizzatori – è la dimostrazione che il cittadino partecipa a iniziative a favore del proprio territorio”. Lo evidenziano le bandiere che hanno sventolato in piazza dalle 9 del mattino. Non solo l’aquila del Friuli ma anche l’alabarda di Trieste.