I giovani ci sbattono la porta in faccia, ci dicono che credono più ai loro coetanei che agli adulti, siano essi genitori o insegnati e, soprattutto, che si sentono poco coinvolti.
Sono alcune delle considerazioni possibili leggendo il sondaggio condotto nelle quattro province della regione nell’ambito di Thanks 2.0, progetto di cittadinanza attiva destinato ai giovani di età compresa tra i 14 e 35 anni, giunto alla seconda edizione e finanziato dalla Regione Fvg.
Proposto da Associazione Comunicatecivi insieme a Aspic Fvg, Oikos, Ideo Creative Network, Eurodesk Italy e con il supporto di CrediFriuli, questa seconda edizione è realizzata in collaborazione con il Convitto nazionale Paolo Diacono, l’Isis Paolino d’Aquileia di Cividale e l’Isis Malignani di Udine, e con il patrocinio dei Comuni di Udine, Cividale del Friuli e San Pietro al Natisone, esprime la volontà della rete di progetto di sviluppare una progettazione efficace, orientata a dare ai giovani risposte concrete ai loro bisogni.
“Poter incidere sul proprio contesto di riferimento –spiega Paolo Diacoli, coordinatore responsabile del progetto – orientando e supportando la partecipazione dei giovani, significa in primo luogo conoscere in modo accurato i propri destinatari ed i relativi bisogni”. Le domande proposte agli intervistati (264 ragazzi e ragazze ha permesso di raccogliere dati decisamente interessanti.
Senza collegamento con il territorio si fidano più dei coetanei
Per esempio che i giovani non hanno un collegamento con il territorio, dato che nel 39% dei casi l’intervistato non faceva parte di alcuna associazione e in pochi hanno partecipato ad iniziative organizzate su tematiche di interesse giovanile. Inoltre, i bisogni dei giovani sembrano trovare solo in parte un collegamento con le proposte fatte dagli adulti. Fra le motivazioni di questo scarso collegamento la sensazione di essere poco coinvolti nell’organizzazione delle iniziative, tanto che il 49,2% degli intervistati si è dichiarato poco coinvolto e il 18,2% per nulla).
Per comunicare a distanza fra loro i giovani scelgono prevalentemente mezzi di comunicazione tramite la Rete quali i Social (58,3%) e le chat come Whatsapp (87,9%), ma è attraverso la relazione off line che avvengano gli scambi di informazioni di maggior rilevanza dato che ritengono di potere con dialogare su temi che li riguardano prima di tutto con i coetanei (76,19%) e con i genitori (51,9%) in qualche modo smentendo uno dei tanti luoghi comuni quando si parla delle nuove generazioni.
Quanto ai mezzi di informazione che li influenzano maggiormente, gli intervistati citano ancora una volta i coetanei al primo posto nel 58% dei casi seguito a ruota dalla famiglia (50,4%).