Appello dei pescatori a mosca del Friuli Venezia Giulia alla giunta regionale affinché intervenga nelle modifiche decise dall’Ente tutela pesca sulla regolamentazione dei tratti no kill e sulla durata della pesca al temolo. I pescatori si appellano non solo all’assessore regionale Paolo Panontin che ha la delega alla pesca ma anche al vicepresidente Sergio Bolzonello, che invece guida l’assessorato al turismo.
“Perché le decisioni prese dall’Ente – spiegano i soci del club Fly Fishing time di San Lorenzo di Arzene, uno dei più antichi di pescatori a mosca della provincia di Pordenone e portavoce anche dei colleghi dei club Al Cogòl di Pozzuolo del Friuli, Fly Natisone Remanzacco, Fly Varmo di Varmo, Mus’cins e mos’cions di Buja, Fly Feletto Umberto e il Fly Pescatori a mosca Friuli di San Daniele e Cavolano di Sacile – a nostro avviso potrebbero creare dei cali nelle presenze di pescatori a mosca provenienti dal resto d’Italia. Il pescatore a mosca è un fantastico turista “slow”: non trattiene il pescato, contribuendo così alla salvaguardia dell’ambiente, e garantisce una ricaduta economica sul territorio, tramite pernottamenti, degustazioni e pagamento della licenza per pescare”.
Le nuove regole dell’Ente tutela pesca, che prevedono l’apertura delle zone no kill (ovvero quelle aree di fiumi in cui non si può trattenere il pescato ma occorre ributtarlo vivo in acqua) anche a pescatori non altre tipologie di esca e la chiusura a partire dal 2015 della pesca al temolo (uno dei pesci preferiti dai pescatori a mosca) al 30 settembre invece che al 31 ottobre non convincono i pescatori a mosca.
“Il nuovo piano turistico regionale – sottolineano – punta sul turismo slow che offra esperienze indimenticabili al turista. Ma quale esperienza si potrà offrire al turista pescatore se dovrà condividere i pochi tratti no kill esistenti con pescatori di altre tipologie di pesca chiudendo, tra l’altro, la pesca al temolo un mese prima delle aree adiacenti? Ottobre è il mese perfetto per la pesca al temolo e temiamo che il prossimo anno i pescatori a mosca useranno per questi motivi il Friuli Venezia Giulia come terra di mero passaggio per raggiungere le vicine Austria e Slovenia, molto attente a questo tipo di turismo. Siamo già da adesso vicini a quegli albergatori e ristoratori che potrebbero avere delle ricadute negative nelle presenze”.
I pescatori a mosca della regione si sono già incontrati a Pozzuolo del Friuli a inizio settembre (presenti un centinaio di persone), dove hanno esposto i loro dubbi al presidente dell’Ente tutela pesca Flaviano Fantin presente anch’egli nell’occasione. “Ma le sue risposte – concludono – non ci hanno soddisfatto in pieno e quindi ci appelliamo direttamente agli assessori regionali sperando di avere presto un incontro con loro”.