Ma la Fondazione Crup, che ha celebrato oggi, a Udine, nel salone del Parlamento del castello affollato dei rappresentanti di tutte le istituzioni friulane, i suoi vent’anni non è soltanto questo.
“Siamo un Ente privato – ha spiegato D’Agostini, illustrando i contenuti di un prezioso volume edito per raccontare questa storia – con finalità pubbliche, che non si sottrae alla sua missione. Una missione che è sussidiaria, non sostitutiva rispetto all’intervento pubblico”.
Una storia di mecenatismo e solidarietà, quella della Fondazione Crup, che ha preso le mosse nel 1992 e si è protratta, con la guida di Antonio Comelli, Carlo Appiotti , Silvano Antonini Canterin e Lionello D’Agostini, fino ad oggi.
Da un dotazione iniziale di 138 milioni, siamo passati all’attuale “tesoretto” da 250 milioni. “Il che significa – ha sottolineato D’Agostini, ringraziando tutti gli amministratori che si sono succeduti nella gestione della Fondazione – che il patrimonio ha generato buoni frutti, nonostante le difficoltà degli ultimi anni”.
I settori nei quali si è maggiormente investito, nella logica di sostegno a progetti qualificati e non degli interventi “a pioggia”, sono l’istruzione, la cultura, la sanità, la ricerca e l’assistenza, con una particolare attenzione, specie nei tempi più recenti, alle fragilità sociali e alle nuove generazioni. Proprio ricordando queste emergenze, il presidente D’Agostini si è rivolto alle istituzioni locali invocando “un rinnovato patto sociale, come fattore cruciale per la stabilità e lo sviluppo della nostra società”.
Un invito raccolto dai presenti al tavolo d’onore. Nei loro interventi, infatti, il sindaco di Udine, Furio Honsell, il primo cittadino di Pordenone, Claudio Pedrotti, i presidenti delle Province di Udine e Pordenone, Fontanini e Ciriani, il presidente del Consiglio regionale, Maurizio Franz e l’arcivescovo di Udine, Andrea Bruno Mazzocato, hanno raccolto con accenti diversi, ma coralmente rappresentativi di un sentimento di gratitudine per l’attività sin qui svolta dalla Fondazione, con l’impegno a proseguire sulla strada della collaborazione.
All’evento del ventennale, ha preso parte anche Giuseppe Guzzetti, presidente dell’Acri: “Le Fondazioni di origine bancaria insieme ad altri organismi- ha detto – sono importanti corpi intermedi della società, ossia strumenti del pluralismo e della democrazia”.
“Voglio assicurare al presidente D’Agostini, alle Istituzioni, al Paese – ha proseguito l’avvocato Guzzetti – che il sistema delle Fondazioni continuerà a fare la sua parte per la crescita dei singoli territori di riferimento e per la crescita dell’Italia, avendo come unico obiettivo l’interesse di questo nostro Paese in difficoltà. Per il futuro lavoreremo a una proposta operativa per realizzare un autentico e più ampio welfare comunitario, ovvero pubblico e privato insieme, per non lasciare senza risposte – rassegnandoci alla riduzione di risorse pubbliche – quei bisogni che è necessario soddisfare per mantenere la coesione sociale nelle nostre comunità: l’attenzione agli anziani, ai disabili, agli immigrati, ai giovani in difficoltà, alle situazioni di infanzia negata e di povertà”.
12 aprile 2013