Il Pums, Piano Urbano di Mobilità sostenibile, è stato approvato dal Consiglio Comunale di Pordenone con 24 voti a favore, uno contrario e quattro astenuti, dopo un lungo dibattito, che si è dipanato tra l’illustrazione da parte dell’assessore Bruno Zille, coadiuvato dall’ing. Tito Berti Nulli della Sintagma, che l’ha elaborato e dal mobility manager Massimiliano Manchiaro, le richieste di chiarimenti e la discussione vera e propria. In realtà, l’oggetto della delibera verteva sull’esame delle controdeduzioni alle sette osservazioni pervenute agli uffici, nella maggior parte accolte o parzialmente accolte, e la successiva approvazione del documento.
Il Pums, condiviso con vari enti territoriali e associazioni locali attraverso una serie di incontri, nel complesso sistema della mobilità, dà rilievo ai temi della ciclabilità per incrementare l’utilizzo della bicicletta, dall’attuale 9% al 18%, con percorsi di carattere radiale; alla moderazione del traffico deviando in particolare quello di attraversamento della città; alla diminuzione della velocità con la creazione di “zone 30 Km/h”; alla realizzazione di rotatorie in particolare su Via Aquileia, al trasporto pubblico, all’accessibilità al centro storico, alle politiche di trasporto per l’area vasta.
Nel lungo dibattito, che ha toccato temi legati alla viabilità in generale e in particolare sulla Riviera del Pordenone e al Ponte Meduna, ai parcheggi, alle piste ciclabili alle “zone 30” e alle ZTL, al ruolo della GSM, alla incidentabilità, al commercio, alla grande viabilità e ai rapporti con i comuni limitrofi, all’inquinamento e di conseguenza alla qualità dell’aria, ed altri argomenti, sono intervenuti i consiglieri Walter De Bortoli, Francesco Ribetti, Elio Rossetto, Giovanni Del Ben, Andrea Cabibbo, Emanuele Loperfido, Mara Piccin, Mauro Tavella, Franco Dal Mas, Riccardo Piccinato Francesco Giannelli, Giuseppe Pedicini, Mario Bianchini, Sandro Del Santo, Gregorio Martino, Roberto Freschi, Dario Zanut, Marcello Passoni, Mario Piva, e Fausto Tomasello.
Il sindaco Claudio Pedrotti in conclusione di dibattito ha detto che “questo è un momento importante poiché ritiene che il Pums debba essere considerato un modello attrattivo anche perché è fra i primi inItalia ad essere approvato. Le frontiere e le abitudini ora si devono confrontare con il Piano, unitamente al Piano Regolatore Generale; entrambi guardano lontano poiché non sono funzionali al consenso ma offrono cornici di sviluppo della città. Il PUMS – ha proseguito – gioca in difesa sul piano dell’ambiente ma in attacco per come traccia il senso del futuro e – ha concluso – questo non sarà l’ultimo poiché si sta lavorando anche al piano acustico”.