Si è tenuta questa mattina a Palazzo d’Aronco la cerimonia di consegna delle onorificenze e dell’archivio della partigiana osovana Cecilia Deganutti, morta il 4 aprile 1945 alla Risiera di San Sabba, al Comune di Udine.
Si tratta della medaglia d’oro al valor militare e alla memoria, della medaglia d’oro della Croce Rossa Italiana e del materiale documentale (tra cui la falsa carta d’identità) ed epistolare appartenuto alla giovane friulana che la famiglia Deganutti ha voluto donare al Comune in quanto massima istituzione della città – e medaglia d’oro al valor militare – nella quale Cecilia era nata e alla quale era profondamente legata.
Alla cerimonia hanno partecipato il Sindaco Pietro Fontanini, l’Arcivescovo monsignor Andrea Bruno Mazzocato, la Medaglia doro al valor militare Paola del Din, i nipoti di Cecilia Donato Deganutti, Marco Verità e suor Cecilia Deganutti, il presidente dell’Anpi Dino Spangaro, il presidente dell’Apo Roberto Volpetti, il presidente di Aned Marco Balestra, la presidente della Cri provinciale Cristina Ceruti ed Elisabetta Grasselli, ispettrice provinciale delle Crocerossine Volontarie. Per il Comune erano, inoltre, presenti il vicesindaco Loris Michelini, l’assessore alla cultura Fabrizio Cigolot, l’assessore alle pari opportunità Elisa Asia Battaglia e l’assessore alla sicurezza Alessandro Ciani.
Il Sindaco, nel ricordare la figura della giovane friulana, ha voluto esprimere “la gratitudine dell’intera cittadinanza alla famiglia per questo gesto di altissimo valore” ricordando che “Cecilia Deganutti era mossa da un sentimento di compassione e da una fede incrollabile grazie alla quale ha saputo portare l’amore nel mezzo della sofferenza provocata dalla guerra curando i corpi e senza mai imbracciare un’arma. Ed è grazie a questa fede profonda che Cecilia ha saputo resistere agli interrogatori e alle torture, accettando senza esitazione il proprio sacrificio pur di non tradire. Questa Amministrazione ha voluto recentemente rendere onore alla sua memoria collocando una pietra d’inciampo davanti alla sua casa udinese. Oggi, grazie anche questa donazione, il mio impegno come Sindaco a fare in modo che la memoria di Cecilia si mantenga più viva che mai, soprattutto tra le nuove generazioni, trova nuova forza e nuovo slancio”.
Alle parole dei nipoti, che hanno ricostruito la vita di Cecilia e il contesto storico dell’epoca, sono seguiti gli interventi di Paola Del Din che, commossa, ha ricordato la condizione di chi perde la libertà, sorte a lei mai toccata, al punto da ritenersi per questo indegna di avere ricevuto la stessa onorificenza assegnata a Cecilia, rinchiusa, torturata e poi fucilata, e dell’Arcivescovo Mazzocato, che ha dedicato un pensiero a tutti i cristiani che, come Cecilia, hanno attraversato l’inferno con la coscienza ferma e protetti dalla forza della fede.