Il Tar del Lazio ha annullato il Daspo urbano comminato al leader della protesta ‘no Green Pass’ Stefano Puzzer, protagonista, il 2 novembre, di un’iniziativa in piazza Del Popolo, a Roma.
Il portuale triestino aveva posizionato un tavolino e alcune sedie per manifestare contro le restrizioni anti-Covid. La sua presenza nella capitale, dopo le proteste a Trieste, aveva richiamato molte persone in piazza. Un’attività che, per la Questura capitolina, prefigurava una ‘manifestazione non autorizzata’ e aveva fatto scattare il foglio di via per un anno, contro il quale Puzzer aveva presentato ricorso.
Il Tar del Lazio gli ha dato ragione, precisando come non ci siano state “concrete e significative situazioni di pericolo derivanti dal comportamento del ricorrente, tali da poterne inferire un effettivo potenziale pericolo per la sicurezza pubblica”.
“Anche la durata della misura – si legge nella sentenza del Tar – risulta sprovvista di una valida giustificazione causale, non risultando ancorata a un’oggettiva e percepibile esigenza di prevenzione della sicurezza urbana, e risultando pertanto insuscettibile di una reale valutazione in termini di congruità e proporzionalità della limitazione della libertà di circolazione sul territorio nazionale”.
“Ci hanno tolto il Daspo o meglio ci hanno ridato un minimo del diritto che ci spetta. Questa è una piccola vittoria di tutti”, ha commentato Puzzer ieri sera durante una diretta Facebook per informare della decisione del Tribunale amminstrativo. “Questo è un primo passo perché questo non era il mio Daspo ma il Daspo di tutti gli italiani a cui sono stati tolti i diritti. Abbiamo appena recuperato un sassolino dei nostri diritti e adesso andremo a battere cassa per recuperare tutti gli altri”.