Il Tar del Lazio ha annullato il concorso nazionale per dirigenti scolastici accettando le contestazioni sollevate da alcuni concorrenti sulla presenza in commissione d’esame di tre componenti incompatibili: uno di loro ricopre un incarico politico e due hanno tenuto corsi di formazione per prepararsi al concorso stesso.
“Una svista del Ministero nella nomina dei commissari o un primo segnale della volontà di regionalizzare la scuola?”. Se lo chiede il segretario regionale della Uil scuola, Ugo Previti, che annuncia come la sua sigla sindacale intenda presentare ricorso al Consiglio di Stato per tutelare chi ha sostenuto le prove finora e quanti stanno per affrontare l’orale. Il ministero parrebbe intenzionato a chiedere una sospensiva d’urgenza, nella speranza di salvare il concorso.
In Fvg sono un’ottantina i posti a disposizione per i quali i concorrenti hanno speso soldi e tempo, sia per prepararsi sia per trasferirsi in altre città a sostenere gli esami. Mentre i sindacati sono contrari alla regionalizzazione della scuola, il capogruppo del Patto per l’Autonomia in Consiglio regionale, Massimo Moretuzzo rivendica nuove competenze per la Regione in materia scolastica e chiede che si stringano i tempi per ottenere l’autonomia scolastica. La richiesta è avvalorata anche dal riposizionamento a primo livello dell’ufficio scolastico regionale. Entro questo mese si dovrebbe avere conferma anche del nome del dirigente.
In questi giorni stanno circolando voci sul possibile ritorno di Daniela Beltrame, che attualmente sta ricoprendo a Roma un ruolo di prestigio e, comunque, sarebbero decine le persone che ambiscono a ricoprire l’incarico di direttore dell’ufficio scolastico regionale. Alessandro Basso, consigliere regionale di Fratelli d’Italia e, tra l’altro, dirigente scolastico, auspica che il percorso iniziato in questo periodo per l’organizzazione dell’istruzione del Fvg continui poichè “sta dando i suoi frutti e tiene conto dei bisogni specifici del territorio”.