Fossi trasformati in discariche. Campi sommersi di sacchi neri, gialli e azzurri, spesso predati e distrutti da cornacchie e topi. Aree boschive “arredate” da poltrone, sedie, biciclette, cassettiere abbandonate. Ammassi di scorie edili su cui svettano pezzi di eternit.
È questo il desolante paesaggio che si scorge attraversando l’hinterland udinese, dove si fa sempre più pressante il problema dei rifiuti abbandonati, che arrivano anche a sporcare i centri abitati. I cittadini, di fronte a tali spettacoli, segnalano alle amminsitrazioni o ad associazioni come Consumatoriattivi.
Segnalazioni dei privati
“Le segnalazioni che ci arrivano dai cittadini riguardano soprattutto le immondizie differenziate e materiali edili – commenta il sindaco di Pozzuolo del Friuli, Denis Lodolo -. Abbiamo notato una crescita del fenomeno in corrispondenza dell’avvio della raccolta differenziata porta a porta nel comune di Udine.
Ci risulta, infatti, che la maggior parte di chi abbandona i rifiuti venga apposta da altri comuni per gettare le immondizie nel nostro territorio. Il fenomeno è particolarmente evidente nei cassonetti al di fuori dei cimiteri del nostro paese, dove viene buttato di tutto”.
Questo incivile traffico si osserva anche in altre località, come Pagnacco, dove si è formato anche un gruppo di cittadini, tra i quali molti giovani, all’insegna del motto ‘Per una Pagnacco più pulita’.
“L’iniziativa è molto positiva – giudica Luca Mazzaro, primo cittadino -. Purtroppo ci scontriamo quotidianamente con il problema dei rifiuti abbandonati, sia nei pressi dei cassonetti, sia ai bordi delle strade, soprattutto ex provinciali. In questo caso esiste anche il rischio che i rifiuti siano ulteriormente sparsi sul terreno con gli sfalci pubblici o privati. In paese si è attivato un gruppi di ragazzi che si adoperano come volontari, ma mettiamo anche in atto delle misure ‘punitive’. Quest’anno per aver abbandonato rifiuti nel territorio del comune abbiamo individuato e multato 20 persone, nessuna residente a Pagnacco”.
Costi aumentati
Come negli altri territori, a Campoformido, che ha vinto nel 2020 il primo premio come ‘Comune riciclone’, a rimetterci sono gli abitanti. Lo conferma la prima cittadina, Erika Furlani: “nei fossi e in paese osserviamo l’abbandono di rifiuti piccoli, persino del cartone che è uno dei materiali più facilmente riciclabili. È un gesto di grande inciviltà che colpisce in particolare un territorio ‘di passaggio’ come il nostro. Al recupero di piccole quantità di immondizia domestica abbandonata provvedono gli operai del comune, mentre se si tratta di rifiuti speciali (e spesso abbiamo trovato materiali edili ed eternit nei fossi e nei campi) dobbiamo pagare la ditta specializzata”.
“I problemi principali li riscontriamo con gli scarti edili – fa eco il sindaco di Tavagnacco, Moreno Lirutti -. Nell’ultimo anno abbiamo speso quasi 6.000 euro per recuperare queste scorie. Accade perché alcune imprese edili, anziché pagare lo smaltimento, preferiscono buttare tutto nei campi. Esiste anche il fenomeno di chi abbandona i vestiti usati fuori dagli appositi cassonetti oppure chi colloca i propri sacchi domestici alla base dei cestini pubblici. Il problema a quel punto diventa di decoro urbano. La soluzione che proponiamo è duplice: migliorare la sorveglianza del territorio e coinvolgere i cittadini nelle segnalazioni degli abbandoni. A Tavagnacco ci sono anche molti cittadini volenterosi che si impegnano a tenere in ordine e pulito un angolo di paese, ma vorremmo incentivare il volontariato ecologico”.