I carabinieri della stazione di Sacile hanno denunciato dieci persone, sette delle quali ritenute a vario titolo responsabili della cosidetta truffa del postamat. Le vittime, tutte sacilesi, avevano messo in vendita oggetti su varie piattaforme online. Erano quindi state contattate telefonicamente da fantomatici compratori che in maniera gentile e convicente si fingevano interessati all’acquisto. Quando si trattava di definire le modalità di pagamento, convincevano le vittime dell’esistenza di un nuovo sistema di accreditamento del denaro attraverso gli sportelli postamat. Sarebbe bastato inserire il bancomat e seguire le indicazioni fornite al telefono dagli astuti truffatori.
In realtà, anziché depositare il denaro sul conto del venditore, erano i malviventi a impossessarsi dei soldi, spesso per importi superiori anche a quelli pattuiti per la vedita.
L’indagine, attuata mediante accertamenti svolti acquisendo ingenti dati e risconti dalle compagnie telefoniche, verifiche su piattaforme on line e sul sito di Poste Italiane, ha permesso di identificare e raccogliere inconfutabili prove a carico dei truffatori, tutti già denunciati in precedenza per lo stesso reato, portato a termine con il medesimo modus operandi.
Sono stati denunciati un 29enne marocchino e un 42enne italiano che avevano sottratto mille euro a un 58enne sacilese, che voleva vendere un’auto; un 54enne di Treviso che aveva truffato per 2mila euro un 46enne di Brugnera per l’acquisto di una bici (valore 600 euro); un 53enne di Avezzano che aveva truffato per 150 euro un 29enne di Sacileper un apparecchio per la cura del corpo; un 48enne di San Donà e un bengalese 24enne che in concorso avevano rubato 1.500 euro a un 42enne sacilese che vendeva a 850 euro una bici; un 42enne di Manerbio per aver sottratto 250 euro a un 25enne di Sacile per la vendita di una bicicletta.
Nel corso dell’indagine, sono state scoperte altre due truffe e denunciate tre persone: un 23enne catanese e una 78enne che ingannavano un 51enne sacilese: a fronte di un versamento di 400 euro per l’acquisto di un smart tv sul sito “subito.it”, non aveva ricevuto il prodotto. E ancora un 32enne messinese che ha raggirato un 20enne di Sacile per l’acquisto di una playstation; aveva versato 200 euro, ma anche in questo caso l’oggetto non era mai arrivato nel Pordenonese. In entrambi i casi, i truffatori si sono resi irreperibili.