L’eccellenza in questo caso unisce alla meritata soddisfazione un’importante premialità: un bonus di circa 250mila euro (la cifra esatta non è stata ancora notificata dal ministero) previsto dalla ‘Buona scuola’ per gli ottimi risultati raggiunti. Ciò consentirà all’Its Malignani di Udine di proseguire nelle progettualità che lo hanno fatto posizionare per la seconda volta ai vertici degli Its italiani. Il ministero ha vagliato 67 di questi percorsi formativi – un biennio post diploma altamente professionalizzante – attivati da 48 Its e ne ha premiati 28, due dei quali sono quelli afferenti all’Its Malignani (meccanica-meccatronica e aeronautica), diretto da Ester Iannis già dirigente dell’Isis Malignani, e afferente a una Fondazione pubblico-privata presieduta da Gianpietro Benedetti con vice Rodolfo Malacrea.
Professoressa Iannis, essere premiati per due volte di seguito significa che nulla è dato dal caso. Cos’è che vi rende vincenti?
“I criteri con i quali ci valutano sono stringenti: al primo posto c’è il tasso d’occupazione a un anno dal diploma e al secondo la percentuale di corpo docente proveniente dalle aziende grazie ai rapporti istaurati dall’Its. In terza battuta, viene considerata l’internazionalità di questi interlocutori. Un corso ha raggiunto 81,74 punti, l’altro 78,57 posizionandosi entrambi nella parte alta della classifica”.
Con quali numeri avete risposto ai criteri selettivi?
“Il 92% di occupati reali contro una media italiana dell’82%. Dal mondo delle aziende, delle libere professioni e dell’università arriva il 67% della docenza e molte di queste persone hanno abituali contatti con l’estero, portando questi mondi in aula”.
Quali sono le parole chiave attorno alle quali avete costruito quest’offerta formativa che incontra la domanda dell’imprenditoria del territorio?
“Un punto di forza è costituito dal rapporto davvero collaborativo tra scuola e aziende grandi e medie. Il confronto sul curriculum è sempre stringente, per rispondere ai bisogni formativi. Altrettanto strategico è il 37% del monte ore trascorso in stage qualificanti, perché le aziende accolgono davvero bene i ragazzi e le ragazze – poche, ma in crescita – che arrivano all’Its con una preparazione superiore di qualità”.
Ve ne sono altre?
“Flessibilità: non abbiamo mai fatto la replica dello stesso corso e, a differenza di altri Its, noi lavoriamo per ‘proget work’, in cui anche gli insegnanti devono far confluire il loro lavoro. Qui nessuno opera in forma isolata”.
Il futuro che connotati avrà?
“L’impegno è ad ampliare gli ambiti dei percorsi formativi per dare ad altri studenti la possibilità di trovare lavoro. Ci sono percorsi richiesti da regioni limitrofe. Inoltre, attraverso il Fondo sociale europeo vogliamo attivare lunghi periodi di stage all’estero. Non da ultimo, a fronte di circa 100mila aziende attive in Fvg, il nostro sforzo ora sarà sempre più quello di avvicinarci alle medie imprese e di ascoltarle”.