Stamattina a Marina Julia tra le 200 e le 300 persone si sono date appuntamento per fare il bagno vestite per protestare contro il sindaco di Monfalcone, Annamaria Cisint. Nei giorni scorsi, il primo cittadino della città dei cantieri navali ha puntato il dito contro la pratica della comunità musulmana di fare il bagno con i vestiti addosso. La risposta è arrivata oggi, con il flash mob organizzato dall’Associazione Monfalcone interetnica.
Cisint ha pubblicato una lettera aperta nella quale ha parlato di islamizzazione del territorio con “pratiche di dubbia valenza dal punto di vista del decoro e dell’igiene”, oltre che lesive per il turismo. Il sindaco ha anche preannunciando un provvedimento per vietare l’accesso al mare e all’arenile con abbigliamenti diversi dal costume da bagno.
Così, per un ora la spiaggia di Marina Julia è stato il teatro della protesta. “Stamattina si sono presentati – racconta il consigliere regionale di Patto per l’Autonomia Enrico Bullian – cittadini di ogni provenienza, bengalesi, africani e italiani, di tutte le età. L’asticella dell’intolleranza è stata alzata – continua – e questa è stata una risposta popolare e festosa”.
Tanti gli amministratori e le associazioni dal Monfalconese presenti, oltre a diversi esponenti di Pd, Patto, Movimento 5 Stelle e Sinistra. “Quasi tutti – prosegue Bullian – sono entrati in mare vestiti per solidarietà. Ma c’è stato anche chi, come me, si è tuffato a torso nudo, per rimarcare la libertà di fare il bagno abbigliati come meglio si crede”, conclude.