Sono giornate di fuoco per chi viaggia, non soltanto per il caldo estivo, ma soprttutto per il traffico che in autostrada sempre più spesso si presenta congestionato a causa degli incidenti. Incidenti che sono quasi all’ordine del giorno sulla A4, in particolare.
E gli autotrasportatori non ci stanno ad essere additati come responsabili dell’escalation di questi incidenti, anche se spesso vedono coinvolti proprio loro.
Le cause dei sinistri vanno cercate altrove secondo gli autotrasportatori di Confartigianato che punta il dito nei confronti dell’autostrada A4, un’arteria a due corsie che appare quanto mai inadeguata a sostenere i flussi sempre più intensi che si registrano quotidianamente.
«La A4 – afferma il capogruppo dell’associazione in provincia di Udine, Stefano Adami – è oggi inadeguata a sostenere i volumi di traffico che invece sopporta. Oggi con i cantieri della terza corsia la situazione se possibile è peggiorata, causa di imbuti e ulteriori code. Necessaria per ottenere un’infrastruttura adeguata ai nuovi volumi di traffico ma da un certo punto di vista tardiva considerato che la categoria denuncia da tempo la situazione critica».
Denuncia rimasta a lungo inascoltata, insistono gli autotrasportatori. E situazione al limite del tragico se si considera che con l’apertura del cantiere tra San Giorgio di Nogaro e Latisana per la realizzazione della Terza corsia ha ulteriormente aggravato la situazione e che in previsione dei grandi esodi estivi da bollino nero non potrà che peggiorare.
«Analizziamo il fenomeno e mettiamo a punto dei correttivi ma non criminalizziamo un’intera categoria» continua Adami che ai lavoratori del settore riconosce grande professionalità ma anche un alto stress fisico e mentale che il dirigente iscrive tra le cause possibili di sinistri. Accanto a quella principe: «I vettori dell’est, che utilizzano spesso personale non sufficientemente qualificato e formato e non rispettano le normative sui tempi di guida, di riposo e di velocità».
Messe a fuoco le criticità, Adami fa un passo oltre, ipotizzando qualche soluzione: «Incentivazione del traffico combinato strada/ferrovia sulle lunghe distanze, aree di sosta attrezzate per consentire in sicurezza il recupero delle energie psico-fisiche dei conducenti, migliore organizzazione dei tempi di carico e scarico delle merci per evitare che gli autisti debbano fare i salti mortali per riuscire a consegnarle, visto che con il just in time oggi le imprese hanno ridotto all’osso i magazzini, se non li hanno eliminati del tutto, ed il sistema si basa sulla puntualità dei trasportatori».