La Procura della Repubblica di Udine ha iscritto nel registro degli indagati per omicidio colposo il colonnello dell’esercito Pietro Giovanni Gnesutta, pilota dell’ultraleggero che si è schiantato a Camino al Tagliamento sabato scorso, causando la morte della madre Paola D’Aluisio.
Il velivolo biposto era decollato dall’aviosuperficie di Codroipo nel pomeriggio. All’improvviso il may day lanciato dal pilota, il tentativo disperato di effettuare un atterraggio d’emergenza e l’urto contro l’argine che ha causato la completa distruzione dell’aereo.
Inevitabile l’iscrizione nel registro del pilota, secondo il procuratore capo di Udine Antonio De Nicolo, perché va assicurata la completezza delle indagini e la prima delle attività da compiere è appunto l’individuazione degli indagati. Il procuratore si è detto quasi certo che il nome del pilota non sarà però l’unico a finire sotto la lente degli inquirenti. Poi si procederà quanto prima all’autopsia sul corpo della vittima e all’accertamento tecnico necessario per determinare le cause del disastro. Il fatto che sia stato lanciato il mayday pare escludere si tratti di una semplice fatalità. De Nicolo conferma perciò l’intenzione di ricostruire con la massima cura i contorni della vicenda, a partire dagli interventi di manutenzione sul mezzo.
Ovviamente, un importante aiuto potrebbe arrivare dalla testimonianza diretta di Gnesutta, ricoverato nel reparto di terapia intensiva a Udine, ma le sue condizioni restano molto gravi. L’area dov’è precipitato il velivolo è stata nel frattempo delimitata e coperta con teloni, in maniera tale da mettere i rottami al riparo dalle intemperie ed effettuare tutti i rilievi necessari.
Indagato per omicidio colposo il pilota precipitato a Camino
Accanto al nome di Gnesutta potrebbero presto aggiungersene altri perché si esclude la fatalità
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