Oggi, il Prefetto di Trieste, Annunziato Vardè, ha presieduto una riunione sul tema dei minori stranieri non accompagnati provenienti dall’Ucraina. Alla riunione hanno partecipato il Presidente facente funzioni del Tribunale per i Minorenni di Trieste, il sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Trieste, l’Assessore regionale alle autonomie locali, funzione pubblica, sicurezza, immigrazione delle Regione, il Garante regionale per l’Infanzia e l’Adolescenza, i Prefetti e i Questori di Gorizia, Pordenone e Udine, il Dirigente della IV Zona della Polizia di Frontiera e i Dirigenti dei Settori, i rappresentanti dei Comuni di Trieste, Udine, Gorizia e Pordenone, il Presidente dell’Anci Fvg e i rappresentanti di Unhcr, Unicef e Cir.
L’incontro è stato occasione per approfondire le procedure per il tracciamento dei minori stranieri non accompagnati in ingresso in Italia con l’obiettivo di prevenire potenziali fenomeni di tratta e sfruttamento. Dall’approfondita analisi, è emerso che l’ingresso dei minori ucraini in Italia avviene nel rispetto delle procedure previste dalle disposizioni nazionali e internazionali vigenti.
Dopo un rapido e puntuale richiamo alla normativa che disciplina la gestione dei minori stranieri non accompagnati, è emerso che tutti i minorenni ucraini sono in possesso dei documenti necessari per fare ingresso nel territorio nazionale, che sono identificati dalle Forze di Polizia (Polizia di Frontiera e Questure) e che c’è uno stretto e costante raccordo con la Procura minorile, il Tribunale per i minori di Trieste e i Comuni a garanzia della tutela dei minori fino alla nomina del tutore. In particolare, è stato sottolineato che i minori accompagnati da persone diverse dai genitori, ma comunque rientranti nella categoria dei parenti prossimi (nonni e zii), dopo i dovuti accertamenti di polizia, vengono fin da subito affidati a loro, poi nominati tutori da parte del competente Tribunale.
Per i minori in transito verso altre regioni, la Procura per i minorenni provvede ad attivare un flusso di informazioni con le Procure dei territori dove sono diretti, sempre nell’ottica di seguire costantemente il percorso e la collocazione del minore.
Si è fatto riferimento alla necessità di implementare i dati presenti nel Sistema Informativo Minori (SIM), piattaforma attiva al Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali che consente di monitorare la presenza dei minori non accompagnati e tracciarne gli spostamenti sul territorio nazionale, nonché di gestire i dati relativi all’anagrafica dei minori stranieri non accompagnati, allo status e al loro collocamento.
A conclusione della riunione, il Prefetto ha osservato che, dagli elementi emersi, occorre prendere atto della piena e stretta collaborazione in essere tra tutti i soggetti istituzionali interessati e del prezioso ruolo svolto dalle organizzazioni umanitarie nel comune obiettivo di tutelare i minori ucraini ed evitare che possano essere vittime di fenomeni criminali. Ha, inoltre, auspicato, la piena operatività del Sistema Informativo Minori, strumento necessario ad effettuare una efficace analisi del fenomeno sul territorio nazionale.