“A salvarmi è stata una gara d’appalto”. Poche e semplici parole per raccontare come è cambiato il destino. La storia è quella di Cecile Vandenheede, belga della Vallonia ma da 40 anni a Pordenone, titolare di un’impresa di restauro. “Subappaltatrice. E in quel mondo c’è di tutto – precisa subito -. Se lavori con il pubblico hai qualche garanzia in più, perché la ditta che si è aggiudicata il lavoro per essere pagata deve dimostrare di essere in regola con i subappaltatori. Ma se operi con i privati, la questione è più complessa. Il rischio di non ricevere nulla è concreto. Così è capitato a me nel 2009, per un lavoro cospicuo. Chi mi doveva i soldi ha chiuso e riaperto subito dopo con un’azienda nella quale i dipendenti erano diventati i soci e viceversa. A quel punto sono finita nei guai restando indietro con i pagamenti. In quel frangente mi sono sentita sola e affranta. Anche il rapporto con i dipendenti si è incrinato, perché era dura pagare lo stipendio. Da allora, sono rimasta da sola e mi avvalgo di alcuni collaboratori in determinate circostanze”.
Quando il baratro sembra a un passo, arriva la svolta. “Ho vinto una gara d’appalto a Valvasone e Gorizia per un importo di 60mila euro e pian piano sono riuscita a riprendermi. Se non fosse successo, dubito che la mia ditta sarebbe ancora in piedi. Allora non ho denunciato, ma mi sono solo rivolta all’avvocato. Adesso capisco che è importante non stare zitti in queste occasioni”.
Oggi Vandenheede è presidente del Comitato Imprenditoria Femminile e, nel suo ruolo, ha dato vita a un incontro in programma il 21 aprile, alle 14.30, nella sala convegni della Camera di commercio cittadina. Interverrà la stessa Antoniazzi, che presenterà il libro ‘Io non voglio fallire’ e il ‘Fondo Serenella’. “L’obiettivo successivo– conclude Vandenheede – è quello di istituire appositi sportelli all’interno delle associazioni di categoria, per permettere a chi è in difficoltà di confrontarsi con altri e avere a disposizione strumenti per uscire dal momento di difficoltà. Che non è solo economica, ma molto spesso anche psicologica e fisica”.