Una bocciatura su tutta la linea: il leader dell’opposizione in Consiglio Comunale ed ex candidato sindaco Adriano Ioan destruttura, punto su punto, le linee programmatiche di Honsell, evidenziando le debolezze e denunciando l’assenza di precise strategie d’azione su priorità quali il lavoro, la famiglia, il sostegno ai giovani, la sicurezza.
“Spiace constatare che tutto il programma del primo cittadino risulta fondato su una logica di vecchio stampo assistenzialistico, peraltro cassato dalla storia economica, e denota gravissime mancanze sul fronte dello sviluppo per il quale ci si sarebbe attesi un piano specifico. Semplicistico, ad esempio – argomenta Ioan – enunciare la riduzione delle tasse, senza neppure dire come si procederà a tale diminuzione e senza quantificarne l’ammontare; insufficiente parlare di appena dieci borse di studio per attività imprenditoriali giovanili (si pensa forse che finanziarne dieci sia sufficiente per dare una risposta efficace alle start up?); antistorico oltre che anti-etico affermare che la progressiva presenza di cittadini immigrati renderebbe possibile un ricambio generazionale della forza lavoro, dimenticandosi, colpevolmente, dei tanti nostri cassa integrati e disoccupati che potrebbero benissimo, se avessero l’opportunità, rimettere in moto l’economia e il sistema ancora prima degli immigrati”.
Per non parlare della questione primaria rappresentata dallo status finanziario messo, per tatticismi, in ombra: “Stupisce che non sia stata dedicata neppure una riga inerente il maxi-debito del Comune, visto che Udine, sebbene in campagna elettorale gli avversari abbiano cercato di tenerlo sotto traccia, si classifica al decimo posto nella hit dei comuni italiani più indebitati: ci saremmo aspettati, vista la presenza in giunta di illustri esponenti del pensiero economico cognitivista, almeno una teoria applicata alla realtà per il rientro dal buco creato. E invece nulla di nulla”, va all’attacco Ioan che sottolinea, fra l’altro, anche l’assenza nelle linee programmatiche di un effettivo controllo di gestione relativamente alle decine di progetti nei vari settori d’intervento senza il benché minimo riscontro ed analisi dei risultati, neppure una parola su come ristrutturare le funzioni della macchina comunale alla luce delle nuove strategie enunciate dal sindaco sul fatto che ci saranno meno opere pubbliche.
Il cahier de doleances prosegue con altri vuoti macroscopici: “E’ scomparso il bilancio sociale – si fa riferimento solo a quello di genere e non si accenna nemmeno a quello che avrebbe dovuto essere il cavallo di battaglia rappresentato dalla doppia preferenza di genere -, al parcheggio interrato di piazza Primo Maggio da 11 milioni di euro è stato già cambiato nome trasformandolo in parcheggio di viale della Vittoria; manca tutto il capitolo legato al sostegno alle famiglie, come ad esempio il quoziente familiare, sgravi fiscali, aiuti alle famiglie monoreddito, ai separati, alle ragazze-madri, etc”.
Sul versante della sicurezza – prosegue Ioan – le amnesie sono parecchie: dai vigili di quartiere che evidentemente non servono più, al campo nomadi di via Monte Sei Busi che avrebbe dovuto essere smantellato, stando alle promesse di Honsell, per poter così effettivamente procedere all’integrazione di questi cittadini e alla bonifica della zona”.
Altro spot: la sburocratizzazione. “La si annuncia ma non si affronta nel merito il come raggiungere la semplificazione delle procedure”. Altro spot, l’e-government: “E’ mai possibile ipotizzare di attuarlo con una persona in più deputata ad occuparsi della Carta famiglia?”. Sul turismo ci si è dimenticati – conclude Ioan – delle sane alleanze con le città d’arte del FVG e non ci cita neppure Villa Manin; quanto poi ai proclami di cercare comunanze di visioni con i Comuni contermini nulla si specifica”.
29 maggio 2013