“Un film che ha un significato profondo per comprendere una generazione e molto prezioso anche per i genitori oltre che per i giovani, perché obbliga tutti a interrogarsi rispetto al proprio ruolo di cittadini. È un grande orgoglio poi il fatto che Udine sia stata protagonista fornendo il contesto in cui è stata realizzata quest’opera che entra a far parte dei grandi capolavori del cinema italiano. Una pellicola straordinaria che porterà il nome e l’immagine di Udine, grazie anche a una fotografia meravigliosa, in tutto il mondo, come dimostra il fatto che sarà presentata a Tel Aviv e a Seattle”. Questo il commento entusiastico che il sindaco di Udine, Furio Honsell, ha espresso oggi, direttamente al regista Ivan Cotroneo, nel corso della visita del regista napoletano a palazzo D’Aronco per il suo nuovo film ‘Un bacio‘, girato interamente a Udine e attualmente in programmazione nelle sale cinematografiche italiane.
“La personalità di Cotroneo è spiritualmente molto ricca – sottolinea il primo cittadino, che ha accolto il regista insieme con l’assessore alla Cultura, Federico Pirone –. È un vero artista e poterlo incontrare e confrontarmi con lui è stato un privilegio. Sono, inoltre, molto lieto che questo stesso privilegio sia stato concesso anche a tanti nostri studenti attraverso una serie di incontri organizzati nelle scuole”.
Ad accompagnare il regista nella sua visita in Comune anche il presidente della Friuli Venezia Giulia Film Commission, Federico Poilucci.
“Il futuro del cinema nella nostra città e nella nostra regione è sempre più quello di un’industria culturale in grado di rappresentare il volto moderno e aperto di questa comunità in Europa – è il commento dell’assessore Pirone –. Siamo molto orgogliosi di essere stati scelti per le riprese di “Un bacio” di Ivan Cotroneo, un film profondo e di qualità che fa parlare dell’adolescenza gli adolescenti stessi (con gli allievi dell’Istituto Marinoni coinvolti) e tratta un argomento che scuote le coscienze, ovvero il bullismo, soprattutto quello omofobico, definito anche dal Presidente della Repubblica come umanamente inaccettabile”.