“Ci stavo pensando da tempo. Lascerò la professione medica. Questo episodio è stata l’occasione per decidere di fare altro”. Lo ha detto Adelaide Andriani, 28 anni, la specializzanda aggredita a Udine mentre era di turno come guardia medica al Gervasutta, parlando con il vicepresidente Fvg, Riccardo Riccardi.
Lo ha riferito lo stesso Riccardi, al termine di un incontro, assieme al direttore generale dell’AsuFc, Denis Caporale, con la dottoressa e la collega intervenuta in sua difesa, dopo che l’accompagnatore di un paziente le aveva messo le mani al collo.
Il vicegovernatore, che aveva subito condannato duramente l’episodio, ha precisato che “prima di tutto le due dottoresse stanno bene. Hanno parlato con noi, permettendoci di ricostrire quello che è accaduto e come hanno vissuto questa brutta esperienza. L’obiettivo è creare strutture più sicure, aumentando la capacità di videosorveglianza e quella di vigilanza”.
A questo proposito giovedì Caporale effettuerà un sopralluogo proprio al Gervasutta per capire come potenziare la sicurezza del presidio.
Dopo l’ennesima aggressione ai danni di un professionista della sanità, interviene anche il sindacato Anaao-Assomed Fvg, esprimendo innanzitutto la sua vicinanza alle colleghe che hanno subito violenza durante il loro servizio come medici del servizio di continuità assistenziale. “Viviamo spiacevoli momenti in cui i medici e i sanitari in generale subiscono ogni giorno violenze durante il loro orario di servizio, giorno e notte, in tutti i servizi a contatto col pubblico e questo non è accettabile”, prosegue la nota.
“Devono essere messe in atto tutte le procedure affinché il lavoro dei nostri medici sia messo in sicurezza! Vogliamo inoltre sollevare il problema della posizione contrattuale dei medici specializzandi, che prestano il loro servizio negli ospedali come studenti, con borse di studio erogate dalle Università, e con tutele molto differenti dai medici dipendenti ospedalieri. Per questo motivo spesso gli specializzandi si ritrovano costretti anche a dover accettare lavori, mal considerati e sottopagati come la ‘guardia medica’, per poter permettere una vita dignitosa a sé stessi, se fuori sede, o alle loro famiglie”.
“Non è accettabile che dei professionisti della Salute, che quotidianamente reggono la parte ospedaliera del nostro sistema sanitario, siano giuridicamente considerati studenti. Deve essere immediatamente previsto un contratto di lavoro agli specializzandi, strutturando e ben definendone ruoli e competenze, con indicazioni chiare e precise. Questo è un atto necessario che si deve operare a tutela dei colleghi. Anaao-Assomed nazionale, con il pieno appoggio della segreteria regionale, si muove in questa direzione da tempo”.
“Chiediamo l’applicazione della Legge 113/2020 che prevede un inasprimento sanzionatorio per coloro che minano la sicurezza dei professionisti della salute. E, soprattutto, basta alla violenza contro medici e sanitari!”, conclude la nota firmata da Massimiliano Tosto (Anaao-Assomed Fvg), Edoardo Ruscio (Anaao-Assomed Giovani Fvg) e Riccardo Lucis (Anaao-Assomed AsuFc).