Debora Serracchiani, neo eletta alla guida della Regione Fvg, rischiava di venir travolta dalla disgregazione del Pd a poche ore dal voto.
Invece ha compiuto il miracolo, a detta di molti, affermando immediatamente la propria contrarietà con le scelte del leader del Pd, Pierluigi Bersani, in merito all’elezione del Capo dello Stato, dichiarando “Sono incazzata con il partito”, definendo l’opzione di Marini alla guida dello Stato “gravissima”.
Così anche ieri, alla direzione nazionale del Pd, è andata subito all’attacco, chiedendo conto delle scelte fatte nelle 72 ore che hanno spaccato il partito in più parti.
Sostenitrice di Rodotà presidente della Repubblica, di Matteo Renzi alla guida del partito e di un’ipotesi di governo, quando ancora sembrava possibile, con il M5S, Serracchiani ha chiesto conto delle decisioni adottate dal partito. Tra fischi e applausi, non ottenendo però nessuna risposta dai vertici.
Nonostante ciò che la vittoria di Serracchiani rappresenta per l’intero Pd, quando sembravano spacciati sia il partito, sia il candidato, le sue domande non hanno ottenuto nessuna risposta.
“E’ mancata ogni spiegazione – ha detto – e vorrei capire perché sono state fatte due direzioni per poi fare un accordo sul nome di Marini. Vorrei capire come mai il no a Prodi ed il no a Rodotà. Vorrei capire come mai siamo arrivati all’elezione di Napolitano. Non sto dicendo che non condivido o che le contrasto, ma semplicemente voglio capire per poterlo spiegare ai nostri elettori”.
Debora Serracchiani, però, ora dovrà pensare alla Regione e al percorso da seguire per guidare il Fvg.
In un’intervista rilasciata all’Ansa, Serracchiani ha delineato le tappe fondamentali da percorrere.
Ridare credibilità alla politica
Il primo provvedimento, per risparmiare risorse finanziarie e ”ridare credibilita’ alla politica”, riguarderà ”il taglio ai costi della politica. Ridurremo drasticamente i costi di funzionamento del Consiglio regionale – annuncia la neo presidente – verranno tagliati fondi in dotazione ai gruppi consiliari e indennita’ degli eletti per equipararle a quella dei sindaci dei Comuni capoluogo. Sara’ eliminata la quota con cui il Consiglio integra l’indennita’ di fine mandato e azzerato il fondo per i presidenti di giunta e Consiglio. Via la quota di indennita’ destinata al vitalizio”.
Patto di stabilità e sanità
Nei primi cento giorni, però, Serracchiani dovrà affrontare altre problematiche, tra cui il Patto di stabilità che sta mettendo in difficoltà i Comuni e imprese. ”Dovremo andare a Roma per rinegoziare il Patto di stabilita’, essenziale per ridare fiato alle nostre imprese, e partira’ un processo di sburocratizzazione della macchina pubblica: semplificazione delle procedure, apertura dello Sportello unico per il cittadino e le attività produttive”.
Come promesso durante la campagna elettorale, nei primi 100 giorni sarà affrontata anche l’abolizione del ticket da 10 euro sulle impegnative per le prestazioni sanitarie.
Giovani e lavoro
“Per creare opportunita’ di lavoro per i giovani bisogna tornare a crescere – spiega Serracchiani -, rendendo il nostro territorio piu’ attrattivo e favorendo la nascita di nuove imprese. Lo faremo rinnovando il sistema del credito, sburocratizzando, modulando la leva fiscale abbattendo l’Irap”.
E per contrastare la disoccupazione giovanile? ”Ricorreremo alla ‘garanzia giovani’: attraverso fondi Ue si puo’ dare un impiego o uno stage agli under 25 entro 4 mesi dalla fine degli studi o dalla perdita del lavoro”.
La fine della Macroregione
La Macroregione del Nord, che fine farà? ”No, la Macroregione del Nord finisce con la legislatura conclusa – ha dichiarato -: l’identita’ e l’autonomia del Friuli Venezia Giulia per noi devono venire prima dei sogni padani”. Capitolo chiuso anche l’Euroregione “svuotata di contenuti e prospettive: al momento e’ ancora solo un contenitore vuoto da riempire con iniziative concrete”.
No all’isolamento
”E’ fondamentale far uscire il Fvg da marginalità e isolamento – ha concluso Serracchiani -. Abbiamo una posizione geopolitica e una naturale vocazione europea ancora tutte da sfruttare. L’Ue offre molte opportunita’, a partire dai Corridoi europei, primo quello Baltico-Adriatico, presupposto per la valorizzazione del sistema portuale Fvg. Essenziale sara’ poi sfruttare al massimo i vari Programmi europei, senza perdere occasioni. E stimolare sempre su tutto il Governo italiano: mai piu’ soli”.
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