Il sarcofago di cemento armato e piombo costruito per impedire le fughe di radioattività nei mesi successivi all’incidente non regge più. Quando ancora il livello delle radiazioni era altissimo e tale da rendere necessario l’utilizzo di mezzi telecomandati fu costruita la struttura che però si sta sgretolando. All’esterno deve fare i conti con le dure condizioni meteoclimatiche del luogo, con inverni gelidi ed estati torride. Nella parte interna, invece, il cemento si sta letteralmente trasformando in polvere.
Il timore che tutto possa collassare e che ci siano nuove fughe radioattive è forte. Per correre ai ripari gli ingegneri hanno quindi deciso di avvolgere l’intero enorme edificio con una struttura in acciaio, un vero e proprio cappotto ermeticamente chiuso destinato a proteggere dagli elementi quello realizzato in fretta e furia nei mesi successivi, che stava dando vistosi segni di cedimento. A realizzare la struttura tubolare in acciaio della struttura alta 110 metri, lunga 164 metri e larga 257 metri, è stata infatti la Cimolai di Pordenone. Il nuovo immenso sarcofago dovrebbe essere completato entro il 2017 e garantire fino al 2100 un livello di protezione adeguato.