“La previsione iniziale era quella di recuperare un palazzo del centro storico e promuovere il territorio dal punto di vista produttivo e d’immagine”, ma c’è ancora da lavorare. Questi erano gli obiettivi del progetto di restauro della villa settecentesca Nachini – Cabassi (nella foto durante uno degli eventi ospitati, a marzo 2018), dalle parole dell’ex sindaco e ora assessore alle Attività produttive, Loris Basso, sotto la cui amministrazione sono iniziati i lavori di recupero.
In molti sottolineano i benefici che questa struttura ha portato e può ancora portare alla comunità di Corno di Rosazzo, attiva con varie associazioni, alcune delle quali hanno trovato spazio all’interno della villa. L’edificio è stato però utilizzato finora principalmente come vetrina per le produzioni locali dai prodotti vitivinicoli alle sedie, con un punto vendita e un ristorante. La gestione delle altre sale è affidata al gruppo Viticultori dei Colli Orientali e al Comitato Fiera Vini. È stato deciso di puntare soprattutto sui turisti, anche se la zona adibita a foresteria al momento non è attiva.
Sempre secondo Basso, i lavori, durati due anni, hanno rispettato il budget previsto. Sono stati sostenuti principalmente dalla Regione (un milione e 500mila euro per l’acquisto della villa e 850mila per il restauro), dal Comune e in parte dalla Provincia di Udine.
Nella deliberazione di Consiglio comunale del 28 maggio scorso, tuttavia, emergono numeri non previsti. La controversia riguarda l’accordo di mediazione con la ditta Impresedil. Nel bilancio di previsione si stimava un appalto per lavori pari a 134mila euro, poi saliti con regolare contratto a 188mila. Alla fine la ditta ne chiese 369mila per lavori in più eseguiti. Al termine il consiglio ha deliberato che, oltre al compenso iniziale, alla ditta sarà accordato un pagamento di 211mila euro. La consigliera Barbara Macorig fa notare come “già il primo stato di avanzamento dei lavori ammontasse a 179 mila euro, dunque quasi la totalità dell’importo del contratto. Al di là di quello che ora deciderà la Corte dei Conti, sono sorte alcune domande. Come è possibile che nessuno si sia accorto di un simile sforamento del budget? Perché sono stati eseguiti lavori non previsti e soprattutto non regolamentati? Da dove arriveranno gli oltre 200mila euro necessari per la copertura?”.
Tuttavia, Macorig ritiene che, al di là delle decisioni contestabili, il progetto della Villa Nachini – Cabassi sia “un bene che alla comunità può giovare sicuramente”.
La villa dunque, nonostante i migliori propositi, rischia di costare salata, sperando naturalmente che sia quanto meno ben utilizzata.