Con circa un migliaio di addetti, 79 sedi d’impresa registrate e 98 unità locali nel settore manifatturiero, la zona artigianale di Cormons è il quarto polo per capacità d’attrazione dell’Isontino, dopo Monfalcone (337 sedi e 482 unità locali nel 2012), Gorizia (221 sedi e 272 unità locali) e Ronchi dei Legionari (rispettivamente 80 e 104). Secondo le statistiche diffuse dalla Cciaa in occasione della Giornata dell’economia del 2013, dal 2010 al 2012 il tessuto produttivo in provincia di Gorizia è ancora in flessione: le imprese registrate sono calate da 1176 a 1142, quelle attive da 989 a 925. Il centro collinare, da questo punto di vista, si distingue per una certa vitalità.
“La nostra zona industriale, caratterizzata da una profonda diversificazione delle produzioni, dal settore metalmeccanico al legno, dall’informatica alla chimica – sottolinea il sindaco di Cormons, Luciano Patat – non ha risentito più di tanto i contraccolpi della crisi economica, probabilmente perché alcune delle nostre aziende sono molto legate ai mercati esteri e hanno operato grossi investimenti sulla tecnologia. Per la nostra città quest’area rappresenta una ricchezza. Sappiamo che sia alcune industrie metalmeccaniche come l’Ilcam stanno pensando di consolidare e ampliare la loro presenza, nonché sono in cantiere due progetti: il potenziamento della rete elettrica di Enel e l’installazione del wi-fi da parte della Cciaa”.
Progetti in volo
Venduti gli ultimi due lotti del Pip un paio d’anni orsono, Palazzo Locatelli non immagina nessun progetto d’espansione: anzi, nel Prgc si punta al contenimento degli spazi edificabili in periferia. Gorizia, invece, ha individuato nella zona dell’aeroporto Duca d’Aosta e nel futuro Polo aeronautico la chiave di volta per il “nuovo rilancio dell’industria manifatturiera e dell’economia isontina”, come sottolinea l’assessore comunale alle attività produttive Arianna Bellan. “Confidiamo – aggiunge – di risolvere il prima possibile le problematiche che hanno portato alla chiusura dello scalo di Merna, in primis la questione della sicurezza dell’area”. Dall’Enac sono arrivate rassicurazioni in proposito alla celerità delle tempistiche per il ripristino della pista da volo: il che dovrebbe scongiurare disagi per la Pipistrel.