Lucia Catania è finalmente riuscita vedere il figlio, Antonio Consalvo, il pordenonese che da oltre dieci mesi è detenuto in un carcere dello Sri Lanka per possesso di marijuana.
La donna è arrivata oggi a Colombo, capitale del Paese, e dopo ore di attesa ha potuto riabbracciare il figlio. Il direttore del carcere ha concesso un incontro più intimo rispetto al normale: non quello solito dietro a una vetrata ma in una stanza isolata, fianco a fianco.
“Un momento molto toccante”, lo ha definito la donna subito dopo la visita. “Fisicamente Antonio sta abbastanza bene – racconta Lucia – anche se si vede che è trascurato”.
I due non si vedevano da quasi un anno. Consalvo è stato arrestato in aeroporto a Colombo, dopo un controllo, mentre faceva scalo dalla Thailandia per rientrare in Italia lo scorso aprile. “Sono stata felice di rivederlo – va avanti la madre -. Gli ho portato da mangiare e lo farò ogni giorno, fino al 13 marzo, quando rientrerò in Italia”.
Il 33enne, che ha ribadito la richiesta di un cuscino e un sapone antibatterico, è in cella assieme a un’ottantina di persone. “Lui chiede che gli venga fatto un processo – spiega Lucia – e non capiamo perché ciò non accada”.
Consalvo è seguito da un legale del posto e del suo caso si stanno occupando anche la Farnesina e l’Ambasciata italiana. In Friuli Venezia Giulia, si è mossa la politica locale, con il sottosegretario Vannia Gava, i senatori Luca Ciriani e Franco Dal Mas e il consiglio regionale che ha approvato all’unanimità la mozione presentata dai consiglieri pordenonesi del Partito democratico per aiutare il ragazzo.
“Ho raccontato ad Antonio di quanto qui si sta facendo per lui e mi ha detto di ringraziare tutti di cuore”, rivela la madre che nei prossimi giorni sarà in ambasciata. “Mi si stringe il cuore – conclude la donna – per quanto ho visto oggi”.