L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ( AGCOM ) nella seduta del 26 giugno 2014 ha adottato la delibera 342/14/Cons con la quale ha modificato i criteri da adottare per la chiusura e la razionalizzazione degli Uffici Postali. “Le novità più significative – fanno notare Franco Colautti, segretario Cisl Alto Friuli e Domenico La Rocca, segretario regionale SLP Cisl – riguardano gli articoli 2 – 3 – 4 della predetta delibera”.
In breve sintesi:
E’ vietata la chiusura di uffici postali situati in comuni rurali che rientrano anche nella categoria dei comuni montani, con esclusione di quelli in cui siano presenti più di due uffici postali;
E’ vietata la chiusura di uffici postali che sono unico presidio nelle isole minori;
Nuovi criteri per la razionalizzazione di uffici a presidio unico in comuni con popolazione residente inferiore a 500 abitanti.
“Per effetto di tale delibera -informano ancora i rappresentanti del sindacato cislino – l’Azienda sta provvedendo a rivalutare l’intera situazione di chiusure e razionalizzazioni degli uffici postali sul territorio. E’ per tanto possibile che i responsabili di Area Territoriale (RAT) siano incaricati di effettuare delle valutazioni sulla situazione territoriale, in coerenza con quanto previsto dalla delibera AGCOM. Al termine della fase di valutazione l’Azienda convocherà le parti al tavolo nazionale per un confronto sulla nuova situazione”.
Ricordiamo che nel corso degli ultimi anni con le varie chiusure e razionalizzazioni, solamente nel comprensorio di riferimento Cisl dell’Alto Friuli ( da Moruzzo a Forni Avoltri, da Forni di Sopra a Tarvisio), siamo passati da 87 uffici aperti alla seguente situazione : 48 uffici aperti su sei giorni, 23 uffici razionalizzati su tre giorni alla settimana, 2 uffici razionalizzati su un giorno alla settimana in quanto non sede di comune e 14 uffici chiusi.
La Cisl Alto Friuli è sempre rimasta in prima linea in difesa di questi presìdi fondamentali per i cittadini delle aree più marginali e si è prodigata anche per una petizione che superò le tremila firme.“Continueremo a tenere ritte le antenne anche sta volta – concludono Colautti e La Rocca – invitiamo anche i sindaci dei comuni coinvolti in questi anni dalle razionalizzazioni a verificare la delibera AGCOM e da parte nostra terremo informati i cittadini sugli sviluppi che si potranno verificare nella nostra regione a seguito del provvedimento”.