Una 60enne triestina è stata denunciata per procurato allarme e minaccia. La donna, il 10 settembre, aveva lasciato all’interno del Tribunale di Trieste, nei pressi dell’Ufficio Corpi di Reato, un voluminoso plico sospetto, che aveva fatto scattare l’allarme. L’addetto alla sicurezza che lo aveva trovato, infatti, aveva attivato l’intervento delle forze dell’ordine.
Erano stati mobilitati, come avviene sempre in questi casi, gli uomini della Polizia di Stato, tra cui gli artificieri ed equipaggi delle Volanti, oltre alla Digos, alla Polizia Scientifica e ai Vigili del Fuoco.
Messa in sicurezza la zona, si è verificato che si trattava in realtà di un pacco inoffensivo, contenente materiale religioso, tra cui ceri votivi, scritture sacre, immagini religiose e santini, accompagnati da un biglietto indirizzato “alla comunità del Tribunale di Trieste”.
Le indagini della Digos, coordinate dal sostituto procuratore Massimo De Bortoli, hanno in breve tempo permesso di risalire alla responsabile, grazie alle analisi dei filmati di video-sorveglianza, che avevano immortalato l’ingresso della donna, con una borsa (passata per altro allo scanner). Effettuati i doverosi riscontri, la Procura della Repubblica di Trieste ha disposto nei confronti della 60enne una perquisizione personale e locale che ha permesso di sequestrare il vestiario e la borsa indossati dalla donna, oltre a materiale religioso identico a quello trovato all’interno della busta.
L’indagata, che ha ammesso la paternità del gesto, ha detto che si trattava di un dono e un segno di riconoscenza per l’operato del Tribunale, contestando che il ‘regalo’ potesse avere una valenza negativa.