Il dono del sangue regge ed anzi, a fine anno, dovrebbe far registrare un leggero incremento rispetto ai pur buoni risultati raggiunti nel 2015, quando sono state registrate oltre 11.500 donazioni. Lo conferma Lisa Pivetta, presidente regionale dell’Avis che coglie l’occasione per fare il punto della situazione: “L’estate è sempre una stagione piuttosto difficile, ma nonostante al momento non si disponga di dati aggiornati l’impressione è che l’afflusso di donatori non faccia registrare flessioni. Probabilmente, questo fatto positivo si deve in parte alla piena operatività dell’iniziativa ‘Pronto Avis’ lanciata ormai alla fine dello scorso anno che permette di donare su prenotazione. Si tratta di uno strumento che ha dimostrato di funzionare molto bene una volta messo a punto. Non soltanto offre al donatore un ottimo servizio in quanto permette di evitare lunghe attese, ma consente anche all’Avis di gestire l’afflusso di chi intende donare, garantendo in tal modo la disponibilità costante di sangue”.
In occasione del recente sisma che ha colpito l’Italia centrale si è registrato un pico di chiamate dei donatori, pronti a fare la loro parte, ma “Pronto Avis” ha gestito nel migliore dei modi la situazione. “Anche per questo motivo intendiamo estendere il servizio – conferma Pivetta – all’Udinese e al Triestino, dove il numero dei donatori è comunque inferiore a quello del Pordenonese e dovrebbe quindi dimostrarsi ancora più efficiente”.
Per quanto concerne il ricambio dei donatori, problema ben noto a chi si occupa di dono, Pivetta conferma che le difficoltà ci sono e che tuttavia le risposte dalle nuove generazioni non tardano ad arrivare se si lavora per coinvolgerle: “Quest’anno l’arrivo di quattro volontari del Servizio civile – conferma la presidente – ci ha permesso di dedicare maggiore attenzione alla divulgazione e sensibilizzazione sul dono e i risultati si vedono. I nostri ragazzi si sono impegnati in ogni ordine di scuola, dalle primarie alle superiori. Nelle prime proponendo un gioco grazie al quale trasmettere la cultura del dono, nelle seconde incontrando gli studenti delle quarte e delle quinte assieme ai quali avviarsi verso la prima donazione”.
L’Avis cresce grazie ai nuovi servizi
Donazioni costanti o in leggera crescita, servizio di prenotazione all'avanguardia e volontari nelle scuole per garantire il ricambio
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