Sono 16 i concordati preventivi depositati al Tribunale di Udine dall’inizio dell’anno, una ventina a Pordenone e ben 40 a Treviso. Numeri che evidenziano come il legislatore abbia cercato di incentivare questo strumento nel tentativo di salvare le imprese in crisi.
I dati sono emersi nel corso della tavola rotonda su “Il nuovo concordato: nuove applicazioni” organizzata dalla Scuola Superiore della Magistratura, struttura didattica territoriale del distretto di Trieste, in collaborazione con l’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Udine che si è tenuta a Udine nei giorni scorsi.
A fare gli onori di casa è intervenuto il presidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Udine Lorenzo Sirch il quale ha indicato come: “Sullo sfondo emerge una questione che spesso resta nell’ombra: il fatto cioè che un importante numero di imprese, ancora con un buon rating ed una buona possibilità di accesso al credito bancario, cessi volontariamente la propria attività considerando troppo alto il rischio d’impresa. Considerati tutti gli ostacoli che le nostre imprese devono superare per continuare a competere, oramai prevalentemente sui mercati internazionali che sono spesso i soli mercati attivi, siamo certi che in Fvg l’impresa in crisi sia un’eccezione? O non ci stiamo forse spostando verso uno scenario in cui l’eccezione è l’impresa perfettamente sana? L’approccio che usiamo per tentare di dare risposte a questa situazione di grave difficoltà è tuttora condizionato proprio dal fatto che abbiamo sempre operato fin dal dopoguerra in condizioni di ininterrotta prosperità”.
Sirch ha indicato come sia necessario tirare fuori il coraggio sia dal lato professionisti sia da quello imprenditoriale. “Bisogna avere il coraggio – ha proseguito – anche di non servire clienti che dilazionano situazioni non più dilazionabili; non possiamo permetterci di perdere come comunità i nostri valori sociali: i debiti vanno pagati. Al contempo, il sistema deve avere il coraggio di sostenere quegli imprenditori seri che hanno pagato e che stanno affrontando la crisi avendo individuato delle concrete soluzioni che possono minimizzare i danni per tutti i portatori di interesse”.
L’auspicio conclusivo è stato per una convergenza della prassi, quantomeno in ambito regionale, e per la possibilità di affrontare la crisi d’impresa appena insorgono i primi sintomi, senza attendere che il problemi diventino irrisolvibili.
L’incontro è stato moderato da Francesco Pedoja, presidente del Tribunale di Pordenone, e sono intervenuti Giovanni Sansone, presidente della sezione fallimentare del Tribunale di Trieste, Mimma Grisafi e Francesco Petrucco Toffolo, giudici fallimentari rispettivamente presso il Tribunale di Udine e di Pordenone, nonché Fabiola Beltramini, commercialista udinese.
28 maggio 2013