Lisandra Aguila Rico, la cubana di 22 anni, rischia l’ergastolo. Ieri, dopo quasi cinque ore di requisitoria, il Pm Claudia Danelon ha chiesto l’ergastolo per la giovane cubana che, nell’agosto del 2012, ha massacrato i coniugi Paolo Burgato e Rosetta Sostero, nella loro abitazione di via Annia, a Lignano Sabbiadoro.
Rito abbreviato
La Rico è stata processata con rito abbreviato. Ieri la prima udienza e, come ci si aspettava, la richiesta della pena massima per l’assassina, detenuta a Trieste, nel carcere del Coroneo. In aula, sono state anche mostrate le foto del massacro dei due commercianti lignanesi, uccisi nello scantinato della loro abitazione, al termine di una giornata di lavoro.
“Innocente, ma chiedo perdono”
Lisandra, però, neppure davanti alle immagini dei corpi straziati delle vittime ha ammesso la mattanza. Al contrario, la giovane donna ha, come già fatto in passato, negato la responsabilità materiale del delitto, chiedendo comunque perdono a Michele Burgato, figlio delle vittime, che ieri era presenta all’udienza. La giovane ha detto di essersi pentita di quanto accaduto ai due commercianti che ben conosceva.
Lisandra a fine udienza ha chiesto la parola e ha dichiarato: “Chiedo perdono per quello che è successo, se potessi tornare indietro non lo rifarei, leggendo in lacrime una lacrime una lettera di scuse molto accorata scritta di suo pugno in carcere e rivolta a Michele Burgato e agli altri familiari.
Reiver soltanto un complice
A sferrare i colpi mortali, a torturare e uccidere la coppia di anziani è stata soltanto Lisandra. Suo fratello, Reiver, già processato nel Paese natale, Cuba, e condannato a una pena di 20 anni di reclusione, non avrebbe agito e si sarebbe limitato a guardare senza intervenire.
Colpi inferti con la mano destra
A fare luce sull’identità dell’assassino e a stabilire i ruoli dei due fratelli sulla scena del crimine, le analisi dei carabinieri del Ris di Parma. Le macchie di sangue nel bagno-lavanderia della villetta, infatti, incrociate con la testimonianza dei due giovani e le posizioni in cui sono stati ritrovati i corpi, stabiliscono con certezza che a colpire è stata un’unica persona, con la mano destra. Reiver, però, è mancino, mentre la sorella Lisandra no. Il difensore della giovane cubana , l’avvocato Carlo Serbelloni, insiste nell’estraneità della sua assistita alla fase materiale dell’omicidio. A uccidere, infatti, secondo la difesa sarebbe stato Reiver.
Un’ora di violenza
Rosetta e Paolo Burgato sono stati torturati, prima di essere barbaramente uccisi da Lisandra. Reiver sarebbe sempre rimasto sulla scena, assistendo a quasi un’ora di percosse e torture in diverse zone della casa.
Reiver rischiava l’ergastolo
La Procura avrebbe chiesto anche per Reiver l’ergastolo, se la detenzione a Cuba e il conseguente processo a L’Avana non lo avesse già condannato a 20 anni di reclusione, stralciando la sua posizione in Italia.
La sentenza del gup Roberto Venditti è attesa per il 3 ottobre.