Attacco terroristico a Dacca, in Bangladesh. Un commando di terroristi venerdì sera (ora italiana) ha preso in ostaggio decine di persone, di cui una ventina di turisti stranieri, uccidendone alcuni. Secondo le prime informazioni frammentarie, diffuse da IndiaToday, si era parlato di alcune vittime italiane. Sabato, vero le 13, la conferma: tra queste i friulani Marco Tondat di Cordovado e Cristian Rossi di Feletto Umberto.
Le altre vittime italiane sono: Adele Puglisi, Claudia Maria D’Antona, Nadia Benedetti, Vincenzo D’Allestro, Maria Rivoli, Claudio Cappelli e Simona Monti.
“Molti ostaggi sono stati uccisi dagli assalitori con lame affilate secondo quanto riferito dall’esercito intervenuto sul luogo, Holey Artisan Bakery. Chi, tra gli ostaggi, sapeva recitare versi del Corano sarebbe stato risparmiato dai jihadisti, gli altri hanno subito torture, come ha riferito uno degli ostaggi tratti in salvo.
Christian Rossi, imprenditore di Feletto
Rossi, 47 anni, era un imprenditore nel settore dell’abbigliamento e viveva a Feletto Umberto con la moglie Stefania e due bimbe, gemelle, di appena 3 anni. Venerdì era a cena con altri colleghi in una saletta dell’Holey Artisan Bakery, il ristorante preso di mira dai miliziani dell’Isis, posizionato accanto all’ambasciata italiana. L’uomo aveva abitato in Bangladesh, curava i rapporti con il Paese per conto della Bernardi. Da quando il gruppo aveva chiuso, aveva avviato una nuova attività con un collega pordenonese che importava capi prodotti a Dacca. Rossi si trovava nella città dal 24 giugno e avrebbe dovuto rientratre proprio venerdì, ma si era fermato per definire alcuni contatti di lavoro.
Tondat si doveva trasferire nel Paese
Tondat, giovane imprenditore di Cordovado, stava completando le pratiche per il trasferimento nel Paese e, al momento della strage, si trovava anche lui all’interno del locale preso brutalmente di mira dai terroristi. Lavorava per Studio Tex Limited e lascia una bambina di sei anni.
Si teme per altri otto italiani, ma le vittime della strage – stando alle frammentarie informazioni che arrivano da Dacca – potrebbero essere almeno 26. L’Isis avrebbe già rivendicato l’attacco.
Gentiloni chiama il Ministro degli Esteri del Bangladesh
Il Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Paolo Gentiloni, nelle ore subito dopo la notizia dell’attentato, ha avuto un colloquio telefonico con il Ministro degli Esteri del Bangladesh Abul Hassan Mahmood Ali che ha confermato che circa 20 ostaggi sono stati uccisi e 13 sono stati liberati. Le autorità locali – ha riferito il Ministro bengalese – non hanno ancora elementi certi sulla nazionalità delle vittime.
Renzi: “L’Italia non arretra”
“Un velivolo della Presidenza è in volo verso Dacca – ha annunciato ai giornalisti il premier Matteo Renzi -. Notizie ufficiali verranno date prima alle famiglie delle vittime. Davanti alla tragedia dell’estremismo radicale, credo sia il momento in cui l’Italia unita dia un messaggio di dolore e compassione. Piangiamo lacrime di solidarietà e cordoglio, ma è anche il momento di lanciare un messaggio di determinazione: l’Italia non arretra davanti alla follia di chi vuole disintegrare la vita quotidiana, siamo colpiti ma non piegati”.
Il Blitz
Alle 3.40 italiane, le forze speciali hanno fatto irruzione nel ristorante, dopo una lunga trattativa fallita, dove i terroristi tenevano in ostaggio i turisti. Nell’assalto al ristorante, che si trova nelle vicinanze dell’Ambasciata italiana, sono stati neutralizzati dai sette ai dieci terroristi. In azione un centinaio di uomini del Battaglione di azione rapida. L’attacco delle teste di cuoio è durato una decina di minuti, tra spari ed esplosioni. Gli ostaggi soccorsi sono stati portati in ospedale.