Il Consiglio di classe lo rimanda per i pessimi voti in matematica e poi lo boccia. Il Tar, invece, lo promuove. Il Tribunale amministrativo regionale ha annullato la non ammissione alla quarta classe di uno studente. Il ragazzo, ora maggiorenne, aveva presentato ricorso contro la bocciatura perché, durante l’anno, l’istituto non aveva attivato o suggerito corsi di recupero e non ne aveva parlato con la famiglia. Solo dopo averlo rimandato, i docenti avevano dato alcune indicazioni generiche.
I giudici hanno dato ragione al giovane, in quanto “pare imputabile proprio alle inadempienze dell’Istituto scolastico – si legge nella sentenza – la circostanza che l’alunno non abbia potuto acquisire piena consapevolezza delle criticità nella preparazione maturata e, conseguentemente, porvi rimedio nel corso dell’anno scolastico stesso”.
Inoltre, il Tar ha sottolineato come la scuola, nel giudizio conclusivo, non ha tenuto conto dei risultati raggiunti nelle altre materie, dell’impegno, dell’assidua presenza alle lezioni e del comportamento pienamente positivo.