Cosa ci facevano tutte quelle granate sul litorale di Lignano, in particolare sulla spiaggia di Riviera? Come ci sono arrivate e come mai sembrano concentrarsi soprattutto in un determinato punto della spiaggia? Le domande sorgono inevitabili dopo il ritrovamento di ben 13 ordigni, avvenuto nell’arco di poco più di un paio di mesi, tanto da creare più di qualche preoccupazione.
Non parliamo solo delle migliaia di turisti che frequentano la spiaggia, ma pure degli operatori e dell’amministrazione comunale, dato che la stagione è in pieno svolgimento e il continuo ritrovamento di residuati suscita ovviamente parecchio allarme.
La serie di rinvenimenti inizia il 22 maggio a Lignano Riviera, dove sono state ritrovate tre granate di contraerea della seconda guerra mondiale e prosegue nei primi giorni di giugno con il riaffioramento di altri 2 colpi, a pochi metri di distanza da quelli trovati all’incirca due settimane prima. Trascorso poco più di un mese salta fuori la sesta granata. Si passa quindi a Lignano Sabbiadoro dove una piccola turista russa, scavando nella sabbia, trova quanto resta di una bomba a mano tedesca (contraddistinta dal fatto che la granata vera e proprio era montata su un manico di legno), ma si torna poi a Riviera il 22 luglio quando viene trovata l’ennesima granata anti aerea e si prosegue fino al 30 luglio, ultima data di ritrovamento di residuati che porta il conteggio finale a 13 ordigni.
Talmente inusuali questi rinvenimenti a catena, da far preoccupare parecchio il sindaco Luca Fanotto, arrivato al punto da esprimere il dubbio che la loro presenza non fosse casuale, come dichiarato al collega di Telefriuli Daniele Paroni: “In un primo momento ho pensato anche a un boicottaggio, vista la concentrazione di questi ritrovamenti, ma pensando poi alla tipologia di ordigni, bombe risalenti ai tempi della guerra, anche se non escludo nulla, mi sembra abbastanza difficile”.
Sebbene sia impossibile conoscere con precisione la storia di questi residuati lasciati dai due conflitti mondiali (granate per contraerea, bombe a mano, artiglieria), è possibile che il loro rinvenimento sia la conseguenza dei fenomeni erosivi ai quali è soggetto il litorale, forse più incisivi negli ultimi anni anche a causa dei cambiamenti climatici, cui sono per altro collegati i lavori di ripascimento e ripristino dell’arenile. Quanto accaduto sulla spiaggia di Lignano ricorda, tanto per intenderci, quanto già documentato in questi ultimi anni sui grandi ghiacciai alpini, teatro di aspri combattimenti durante la Grande guerra: man mano che il ghiaccio è arretrato, sono venute allo scoperto granate di ogni genere, inesplose o addirittura accatastate dagli artiglieri dell’epoca, in attesa di essere impiegate e forse sepolte da qualche valanga, solo che in questo caso abbiamo a che fare con sabbia e non con ghiaccio.
“E’ molto probabile che gli ordigni, in gran parte granate di artiglieria antiaerea – ci ha spiegato uno degli specialisti del 3° Reggimento guastatori intervenuto per la bonifica – fossero semplicemente sepolti in quel punto da lungo tempo, in quanto utilizzati durante i due conflitti e che siano stati portati in superficie a causa dell’erosione. Il fatto che molti si trovassero entro una distanza di circa un centinaio di metri e che non fossero stati sparati lascia immaginare che siano stati abbandonati in quel luogo, ma i motivi dell’abbandono è impossibile conoscerli”.
Tutte le granate trovate a Lignano, sono state naturalmente portate in luogo sicuro e fatte brillare dagli specialisti del Genio guastatori, ma ora resta il problema di verificare se lungo l’arenile ci siano ancora residuati e in tal senso l’amministrazione civica ha chiesto alle istituzioni competenti che sia avviata una verifica approfondita della situazione.