Non si placa la protesta del Segretario Generale Regionale dell’Ugl Polizia, Raffaele Padrone, sulla prevista chiusura dei 261 uffici della Polizia di Stato di cui 2 nella nostra provincia (Posto Polfer di Casarsa della Delizia e la Sezione della Polizia Postale di Pordenone)su un totale di 12 previsti in Friuli Venezia Giulia. Dopo aver incontrato il Prefetto Pierfrancesco Galante ed il Questore di Pordenone Sergio Cianchi, Padrone attendeva di incontrare le Istituzioni civili – il Presidente della Regione Debora Serracchiani e i sindaci dei comuni interessati alle chiusure, ma per impegni romani dello stesso presidente e la sua fitta agenda, a presenziare l’incontro era stato delegato il suo Capo di Gabinetto; incontro ché è stato ovviamente rifiutato dal sindacalista dell’Ugl Polizia in quanto – come da lui riferito – “rispetto la figura politica del capo di Gabinetto ma considerato il problema, voglio sapere direttamente dal presidente quali iniziative intende intraprendere per salvare la sicurezza dei suoi corregionali e magari sentire i sindaci se sono in sintonia con la chiusura dei presidi di polizia sul proprio territorio”.
“Con queste chiusure ‘selvagge’ non concordate con i sindacati, pensano di risolvere il bilancio dello Stato, – incalza Padrone – credo invece che Renzi dovrebbe preoccuparsi di tagliare il numero e gli stipendi dei suoi collaboratori – onorevoli senatori e alti funzionari dello Stato – e magari rivedere le scorte di taluni personaggi che della scorta non hanno bisogno se non per uno ‘status symbol’ o magari per evitare di pagare bollo, assicurazione e la benzina di un’auto propria”.
“Ho letto che il Presidente del Consiglio vuole ‘rottamare’ 100 auto blu: mi piacerebbe sapere a chi le venderà queste auto blindate da migliaia di euro, e quanto ne ricaverà, ma soprattutto avrebbe dovuto dirci che lo Stato ha ancora in piedi una convenzione con la ‘Consip’, che nessuno ha ancora bloccato, per 210 auto blindate per un valore di 25 milioni di euro in due anni e di 1100 tra berline ed utilitarie per un valore di altri 15 milioni di euro.”
“La sicurezza – tuona Padrone – non è un costo, ma è la colonna portante di uno stato democratico, è un bene di tutti i cittadini su cui non si può scherzare, invece si cercano di recuperare 3 milioni di euro nel solo 2014 con ulteriori tagli alle forze dell’ordine anziché eliminare Generali e Colonnelli di Palazzo, che hanno stipendi e pensioni da capogiro. Ma oltre il danno la ‘beffa’ – conclude Padrone –: vogliono eliminare la truppa, che guadagna poco più di una badante mentre, guarda caso, chi è addetto ai tagli e alla revisione della spesa – il commissario Cottarelli – guadagna 2.200 euro al giorno”.