Roma, Milano, Firenze, Venezia, Ancona, Torino, Bari, Brescia, Bergamo, Pisa e Lecce, ma anche Pordenone: sono queste le città italiane dove arrivano i tentatcoli della mafia albanese.
Ad affermarlo è una serie di dati che Altin Dumani, capo della Spak, la procura speciale albanese contro la criminalità organizzata e la corruzione, ha condiviso con le autorità italiane.
Stando alle rivelazioni del quotidiano La Repubblica, da questi dati “emerge come i gruppi albanesi collaborino con i clan o le mafie italiane”.
Le indagini sui clan albanesi in Italia “riguardano principalmente il traffico di droga, il riciclaggio di denaro, il traffico di esseri umani, l’immigrazione illegale e le frodi informatiche”, spiega il magistrato.
Il sospetto è che queste attività si svolgano “in diverse città come Roma, Milano, Firenze, Venezia, Ancona, Torino, Bari, Brescia, Bergamo, Pisa e Lecce” e, appunto Pordenone.
I proventi sono reinvestiti in più settori, fra i quali quelli tradizionali, come l’edilizia, ma anche alcuni assolutamente nuovi, come le criptovalute”.
Tra i sanzionati per corruzione o abuso d’ufficio in Albania vi sono stati, fra gli altri, un ex ministro dell’Interno oltre a magistrati e sindaci.
La Spak – riferisce Dumani – ha arrestato anche un deputato dell’Assemblea d’Albania.
(Foto: archivio)