Il blocco delle mail di Libero e Virgilio sta proseguendo da troppi giorni, con evidenti disagi per gli oltre 8 milioni di utenti, ma anche veri e propri danni. “Molte sono le richieste di aiuto che stiamo ricevendo e alle quali stiamo dando risposta”, fanno sapere da Consumatori Attivi, che sta seguendo con attenzione il disservizio. “Da chi usava la mail per lavoro, a chi per le utenze, per la banca, per il medico, per cercare lavoro…”.
“Molte dunque le occasioni perdute così come le scadenze rimaste inevase. Anche se dovesse essere ripristinato il servizio molti sono ancora i dubbi: siamo proprio sicuri che non si è trattato di un attacco hacker? I dati degli utenti sono al sicuro? Potrà essere recuperato integralmente l’archivio mail di ciascun utente? Le mail che erano state inviate in questi giorni all’indirizzo non funzionate dell’utente saranno recuperate o saranno perse per sempre?”.
“Le condizioni generali di contratto, in una clausola furbetta ma “dalle gambe corte”, giungerebbe a escludere responsabilità del fornitore del servizio per mancati funzionamenti. Orbene due cose sono da evidenziare: legittimo è l’affidamento dell’utente sull’efficienza del servizio in considerazione degli oltre 25 anni di regolare funzionamento. Non ci sono clausole che vietano l’uso della mail per finalità diverse da quelle più amene…”.
“Il servizio per il cliente è gratuito solo in apparenza visto che con i suoi dati e le pubblicità che continuamente appaiono lo ripaga ampiamente. La clausola di esclusione della responsabilità ha tutte le caratteristiche di una clausola vessatoria…affetta da nullità”, prosegue Consumatori Attivi.
“Quindi vi invitiamo a reclamare i pregiudizi subiti dal down del servizio conservando prova di ciò. Per avere più forza vi invitiamo a rivolgervi alla nostra associazione che si sta facendo portavoce di molti utenti al fine di far valere i loro diritti. Come si sa, l’unione fa la forza! Potete dunque chiamarci al tel. 04321721212, al cel. 3473092244 oppure scriverci alla e.mail [email protected] Anche il nostro sportello aperto a Pordenone in collaborazione con la Guardia di Finanza e l’Anfi sta seguendo in prima linea l’argomento”.