Venezia, Treviso, Padova. Da qui arrivano le figure che negli ultimi anni sono state piazzate in ruoli chiave dal sindaco di Pordenone, Claudio Pedrotti. L’ultimo nome, scelto da lui con il doppio ruolo di primo cittadino e presidente della Provincia, è quello di Roberto Ongaro, individuato come nuovo numero uno della Fiera. Una nomina che ha fatto infuriare la politica locale, anche quella all’interno del Pd, partito vicino al sindaco e allo stesso Ongaro. Quest’ultimo – padovano, 67 anni, già imprenditore nell’ambito della progettazione e gestione delle zone industriali – vanta una collaborazione con la Fiera di Padova e un passato da amministratore pubblico di tutto rispetto. Insomma, guardando il curriculum, una scelta oculata, visto anche il momento di difficoltà che le Fiere attraversano. Tuttavia, essendo il successore del pordenonese doc Alvaro Cardin, più di qualcuno ha storto il naso per una figura reperita in Veneto (oltretutto l’ad Pietro Piccinetti è milanese).
Rotta verso ovest
Ma Ongaro non è l’unico uomo scelto da Pedrotti a venire da ovest. Alla Gea, la società che si occupa di verde pubblico e rifiuti, l’amministratore unico dal 2012 è Luca Mariotto, 45 anni, trevigiano, che si è formato in Veneto, dove ha iniziato a lavorare, prima di trasferirsi a Bolzano. Un curriculum di tutto rispetto, il suo, e anche i risultati ottenuti a Pordenone (record di differenziata, premi nazionali e il successo nella gestione dell’Adunata degli Alpini con 450mila persone) lo dimostrano.
Carta d’identità
Non va poi dimenticato Massimiliano Manchiaro, classe 1967, architetto veneziano. Da sempre si è occupato di mobilità proprio nell’area di Venezia e provincia ed è stato chiamato dal sindaco nel 2012 per gestire la nuova viabilità del capoluogo. Compito, di fatto, portato a termine quest’anno con la realizzazione del Piano cittadino della mobilità, che ridisegna Pordenone da questo punto di vista. Insomma, i risultati vengono prima della provenienza geografica (specie nell’era della globalizzazione), ma la scelta di pescare manager e figure chiave non pordenonesi si scontra con la rivendicazione di identità di una provincia che sta sparendo, almeno a livello istituzionale. Al momento, alla sua guida c’è Claudio Pedrotti, che a Pordenone vive da molti anni con la famiglia. Ma in fondo nemmeno lui, nato a Bolzano, è un pordenonese con la ‘P’ maiuscola.