La Regione Lombardia e il presidente dell’epoca, Roberto Formigoni, sono stati condannati dal Tar per non aver rispettato le sentenze emesse dai tribunali su Eluana Englaro, la giovane di origini friulane morta nel febbraio 2009, a Udine, dopo 17 anni di stato vegetativo. La terza sezione del Tar lombardo, infatti, presieduto da Alberto Di Mario, Antonio De Vita e Valentina Santina Mameli, ha condannato la Regione a un risarcimento di 142 mila euro nei confronti del padre della giovane, Beppino Englaro, anche tutore della figlia.
Oggi, sulla questione interviene l’attuale governatore della Lombardia, Roberto Maroni: “Ho chiesto ai miei uffici di verificare se ci sono le condizioni per ricorrere al Consiglio di Stato, valutando tutta la vicenda dal punto di vista umano. L’ho fatto per scrupolo, dato che c’è, teoricamente, questa possibilità. A breve saprò qual è la proposta degli uffici, ma penso sarà di non ricorrere. La decisione sarà presa in Giunta, lunedì”.
“Io rispetto le sentenze – ha precisato Maroni -. Non ho preso io quella decisione, io devo decidere se dare attuazione o ricorrere. L’orientamento, a oggi, è di non ricorrere. Ci sarà tempo per valutare tutto quello che è successo”.