Estorsione aggravata dal metodo mafioso. E’ questa l’accusa che ha portato a sette arresti, eseguiti dalla Direzione investigativa antimafia di Trieste, con l’ausilio della Dia di Napoli, Milano, Padova e Bologna, e della Guardia di Finanza del capoluogo giuliano e di Portogruaro. In manette sono fintiti sette campani, affiliati alla camorra, al clan dei Casalesi ma non solo. Disposte anche 16 perquisizioni domiciliari (a Napoli, Milano, Modena, Padova, Treviso, Udine, Portogruaro e Trieste), nel corso delle quali, solo a Trieste, sono stati trovati 42mila euro in contanti.
L’attività operativa, iniziata nella notte, ha previsto l’impiego di oltre cento unità, oltre all’utilizzo di sofisticati strumenti di ricerca e localizzazione. I dettagli dell’operazione sono stati svelati in conferenza stampa, nella Sezione Operativa Dia di Trieste, alla presenza del Procuratore Capo della Repubblica di Trieste, Carlo Mastelloni, e del tenente colonello Giacomo Moroso, caposezione della Dia di Trieste.
Un ruolo centrale nella vicenda lo ha avuto Fabio Gaiatto, il 48enne di Portogruaro che, in qualità di falso promotore finanziario, avrebbe raccolto abusivamente risparmi per oltre 70 milioni di euro per finti investimenti su piattaforme di trading internazionali. Nelle sue grinfie sarebbero finiti oltre tremila risparmiatori truffati.
Gaiatto, nella sua attività di riciclaggio del denaro, si sarebbe spinto anche in Croazia, dove, però, alcuni dei suoi ‘finanziatori’ lo avevano denunciato, portando così alla chiusura dei flussi finanziari e dei conti correnti. Per ‘spalleggiare’ il 48enne portogruarese, quindi, sarebbe arrivato sul posto un ‘commando’ dalla Campania che ha minacciato di morte gli imprenditori locali – friulani, ma anche veneti – per farsi consegnare denaro e proprietà, puntando anche a ritirare le denunce nei confronti di Gaiatto.
L’attività della Dia di Trieste, quindi, ha previsto uno scambio reciproco d’informazioni con la Procura di Pordenone, che aveva già aperto un fascicolo nei confronti del 48enne, in carcere per truffa.