Quanta energia consumiamo, in che maniera e come la produciamo? E soprattutto, cosa faremo nei prossimi anni, alla luce dei cambiamenti climatici che impongono scelte radicali per ridurre le emissioni di gas serra in atmosfera?
Il nuovo Piano regionale per l’energia (Per), recentemente adottato dalla Giunta regionale in via preliminare, sta finalmente compiendo il passo finale verso al sua approvazione.
Sulla base dei dati aggiornati del sistema e del bilancio energetico della regione, il Per definisce le linee guida per enti locali, imprese, cittadini, e per la stessa Amministrazione regionale da seguire per raggiungere l’obiettivo di ridurre le emissioni dei gas che provocano alterazioni ambientali, con una parallela riduzione dei costi energetici. Questo sarà possibile facendo leva sull’efficientamento energetico, l’aumento dell’uso di fonti rinnovabili, e lo sviluppo delle conoscenze e dell’innovazione. Il documento è caratterizzato, come ha sottolineato l’assessore regionale all’Ambiente Sara Vito, dalla concretezza, con traguardi misurabili da raggiungere già entro il 2020, in termini di riduzione di emissioni e consumi.
Dall’elaborato redatto dal gruppo di lavoro formato da funzionari della Regione, con il supporto di Arpa e la collaborazione del Dipartimento di ingegneria elettrica, gestionale e meccanica dell’Università di Udine sul capitolo 5, emerge che si punta a raggiungere la quota del 12,7% di energia elettrica e termica prodotta da fonti rinnovabili contro l’8,5% del 2014.
Più energia, ma senza petrolio
E’ l’unico passaggio che prospetta l’aumento di produzione dell’energia in quanto gli attuali impianti basati su fonti tradizionali (soprattutto idrocarburi) sono suffcienti a garantire il fabbisogno della nostra regione, avendo ben presente che negli ultimi 10 anni i consumi sono progressivamente calati sia per effetto del l’efficientamento sia a causa della crisi economica.
Paradossalmente, una delle fonti di energia più importanti, sarà la riduzione dei consumi: il Piano regionale contiene infatti 50 misure che prevedono0 tra le altre l’aggiornamento degli impianti esistenti, l’aumento dell’efficienza energetica che si tratti di case, trasporti o industria, gli incentivi per le fonti rinnovabili e per la conoscenza, dalla mobilità sostenibile all’uso responsabile delle risorse.