A Trieste si punta a un’ulteriore intensificazione dei controlli di retrovalico per contrastare gli ingressi irregolari. Il dispositivo di controllo della fascia confinaria messo in atto dalle Forze di polizia sarà ‘rimodellato’ in vista del progressivo allentamento delle misure di contenimento dell’emergenza epidemiologica nei Paesi attraversati dalla rotta balcanica e in relazione all’andamento dei rintracci di migranti. Questo è stato il tema principale della riunione di coordinamento delle Forze dell’ordine che si è tenuta questa mattina con il Prefetto di Trieste, Valerio Valenti.
Sulla scorta di precise direttive ministeriali sono stati approfonditi alcuni aspetti procedurali in merito all’istruttoria delle posizioni dei richiedenti asilo e ai rapporti di collaborazione con gli organismi di Polizia slovena. E’ stata condivisa l’esigenza di rinnovare le metodologie di cooperazione nel contrasto all’immigrazione clandestina, con l’obiettivo di dare nuovo impulso alle procedure di riammissione informale in base agli accordi con la Slovenia e in sintonia con la normativa europea in tema di protezione internazionale.
“Continua il costante e apprezzato impegno delle Forze di polizia sul versante dell’immigrazione clandestina”, ha dichiarato il Prefetto Valenti. “E ciò ancor più in una contingenza particolarmente delicata come quella che stiamo attraversando e che richiede di mantenere alta l’attenzione, mettendo a fattor comune le risorse operative disponibili in sinergia con gli omologhi uffici di polizia sloveni”.
Come ha evidenziato Valenti, “tutto si muove nella scia dell’interlocuzione avvenuta negli scorsi giorni tra i vertici dei Ministeri dell’Interno di Italia a Slovenia, nel corso della quale è stata condivisa l’esigenza di implementare le attività di controllo e semplificare l’applicazione delle procedure per le riammissioni, con particolare riferimento a quelle informali, in un contesto di rinnovata collaborazione”.
“Effettueremo, a partire dalla prossima settimana, un costante monitoraggio delle attività di controllo”, ha ribadito il Prefetto, “per poter riferire a livello centrale, dove c’è particolare attenzione all’evoluzione del fenomeno dei flussi migratori della rotta balcanica, come del resto è dimostrato dal significativo dispiegamento della Polizia di Stato disposto dal Ministero dell’Interno, che si avvale di una consistente aliquota di militari a integrazione del dispositivo ‘strade sicure’ attivo in provincia e che è costantemente integrato dalle restanti Forze dell’Ordine, alle quali va il mio apprezzamento per l’impegno e per il contributo fin qui assicurato in un’attività di controllo che presenta non poche difficoltà operative”.