“Quei lavoratori, moderni forzati, gente del mestiere più duro, pericoloso e vincolato del mondo sono stati e rimarranno maestri di solidarietà”. Con queste parole il professor Gian Paolo Gri ha voluto ricordare i minatori di Cave del Predil, protagonisti nel febbraio del 1991 di una storica occupazione, per 17 giorni, del sito estrattivo simbolo del Friuli, e verso i quali la Cisl Alto Friuli ha dedicato il libro “Uomini Liberi nel Sindacato Libero” presentato sabato scorso presso la Sala Pozzo Clara della località tarvisiana.
Una cerimonia molto partecipata, che ha regalato alla popolazione locale e alle varie autorità presenti, momenti toccanti ed emozionanti. Dalle registrazioni dei suoni, dei rumori e delle voci del minatori di allora agli interventi di alcuni dei protagonisti raccontanti nel libro curato da David Zanirato, passando naturalmente per le sensazioni del fotografo Danilo De Marco e dell’attrice Aida Talliente, musicate dalla tromba di Mirko Cisilino.
“Con lo scopo di diffondere la comprensione di questi fatti, con l’occasione della presentazione di questo libro – ha esordito il segretario della Cisl Alto Friuli, Franco Colautti – consegniamo al Museo del Patrimonio Edile di Udine Cantirs, l’Archivio che raccoglie i documenti del Libero Sindacato Minatori – il sindacato che fu fondato proprio a Cave il 3 settembre 1948, quello che contribuì poi a dar vita 66 anni fa – proprio il 30 aprile – alla Cisl a livello nazionale, e da cui è stato preso il nome per il volume – affinché sia messo a disposizione della collettività – soprattutto dei giovani – e degli studiosi per essere giustamente valorizzato”.
“La testimonianza che questi lavoratori ci hanno lasciato – ha aggiunto poi il segretario nazionale della Cisl, Gigi Petteni – è un qualcosa di unico a livello italiano e per questo da rispettare, soprattutto alla luce delle tante vertenze sindacali che coinvolgono il nostro mondo quotidianamente. Quei minatori sono usciti dall’occupazione con la schiena dritta dimostrando a tutti la loro dignità e il loro amore per quel lavoro”.
Il plauso all’iniziativa della Cisl Alto Friuli è arrivato anche dal sindaco di Tarvisio, Renato Carlantoni, il quale ha testimoniato l’impegno dell’amministrazione comunale prossima a stanziare fondi di bilancio in favore della valorizzazione del paese di Cave e delle sue infrastrutture, oltre a richiamare l’esperienza della vacanza terapeutica che si è sperimentata negli ultimi anni in favore dei bambini necessitanti di trattamento per malattie broncopolmonari. Tra i vari interventi si sono segnalati poi quello dell’assessore regionale Cristiano Shaurli e del segretario della Cisl Alto Friuli protagonista della trattativa del 1991, Norberto Urli.
IL LIBRO. Ben 120 immagini, rigorosamente in bianco e nero, scattate tra il 7 e il 22 febbraio del 1991, all’intero e all’esterno della storica Miniera di Cave del Predil – Raibl; fotografie pregne di significato che grazie al fotografo Danilo De Marco hanno reso una testimonianza unica dell’Occupazione del sito estrattivo da parte di 55 dei suoi lavoratori, scesi nelle viscere della terra per lottare contro la chiusura dell’attività, a cui si aggiunse la mobilitazione di madri, mogli, figli e dell’intera comunità di Cave del Predil.
Un azione che all’epoca fece scalpore in tutta Italia e che portò dopo 17 giorni di battaglia portò i minatori a risalire in superficie con la promessa che, se chiusura doveva essere, si sarebbe comunque avviato un percorso di riconversione. Lo si formalizzò attraverso una convenzione tra parti sociali, Regione Friuli Venezia Giulia, il Comune di Tarvisio e il Gruppo Cividale, allora titolare del sito estrattivo.
Il progetto di riconversione prevedeva il recupero ambientale di Cave del Predil, la messa in sicurezza delle strutture, la realizzazione di un museo che sfruttasse parte delle gallerie della miniera ed il reinserimento di parte della forza lavoro in attività complementari. Per l’attuazione del Piano la Regione istituì la figura del Commissario Straordinario. Ma gran parte di quelle promesse non si sono poi realizzate e per tutta Cave del Predil l’intera vicenda è stata catalogata alla voce “tradimento”.
Il volume, curato nei testi dal giornalista David Zanirato e nella grafica da Elena Colautti, offre un primo spaccato storico del sito minerario, quindi racconta il periodo dell’occupazione attraverso l’esperienza dello stesso fotografo Danilo De Marco, di uno dei valorosi minatori, Gianfranco Pontarini, dell’attrice Aida Talliente che ha portato in Teatro questa lotta con lo spettacolo “Miniere” nel 2013, di Valerio Rossi, presidente dell’Associazione dei Minatori di Raibl. Quindi il lettore si immerge in quegli intensissimi 17 giorni dell’occupazione grazie agli scatti di De Marco, fotografo, reporter e giornalista friulano che ha solcato le lande più sconosciute del globo.