“L’analisi dei dati effettuata dal consigliere Antonaci è sbagliata: i bambini stranieri che usufruiscono di sconti ed esenzioni nelle mese scolastiche non sono l’80 per cento del totale, ma poco più del 50 per cento”. Lo spiega l’assessore alle Attività Educative del comune di Monfalcone, Francesco Martinelli, rendendo noti i numeri relativi agli accessi alle agevolazioni ed esenzioni alle mense scolastiche, derivanti non da un’analisi basata sul cognome, bensì sul criterio della cittadinanza. Ecco, quindi, che il risultato è ben diverso: su 387 bambini che hanno avuto accesso a un’agevolazione, 203 sono stranieri (il 52%), e 184 italiani (47,55%): quindi una sostanziale parità.
“Un’analisi sommaria basata solo sui cognomi come ha dichiarato di aver fatto il consigliere non solo non è corretta in termini numerici perché non rispecchia il solo criterio certo, ovvero quello della cittadinanza, ma è anche assurda in una città dove i cognomi stranieri sono ormai parte del patrimonio storico: seguendo i criteri del consigliere, famiglie con cognomi come Pahor, Saksida e Robleg non sarebbero neppure monfalconesi a pieno titolo”.
Andando nel dettaglio, il 55 per cento dei bambini stranieri ottiene l’esenzione totale, il 35 per cento la riduzione di metà della tariffa, e il 10 per cento la riduzione minima. Per quanto riguarda, invece, i bambini di cittadinanza italiana, gli accessi sono più equamente distribuiti: il 36 per cento ottiene l’esenzione totale, il 30 per cento quella al 50 per cento, e il restante 34 quella minima.
“Come si vede, quindi, la realtà è diversa da quanto riportato dal consigliere leggendo i dati in modo non adeguato – conclude Martinelli – .Rimane, invece, valido quanto già affermato come risposta: ovvero che le agevolazioni vengono decise in base al bisogno e non alla cittadinanza, che la scuola è e deve essere un veicolo di integrazione, e che il dato delle esenzioni indica, di riflesso, che molti bambini stranieri frequentano le nostre scuole”.