“Una delegazione sindacale del centro di distribuzione postale di Monfalcone ha incontrato stamane la Sindaca Anna Maria Cisint, per informarla che i lavoratori sono stati costretti a esporsi alle polveri sottili e al fumo in questi giorni di vasti incendi del Carso monfalconese, addirittura con richieste in data odierna di prestazioni straordinarie con prolungamento dell’esposizione agli elementi tossico-nocivi. Naturalmente senza adeguati Dispositivi di Protezione Individuale per una così lunga permanenza all’aria aperta”, denuncia il coordinatore regionale Slc Cgil Fvg Riccardo Uccheddu.
“Ancora una volta l’azienda non si è dimostrata all’altezza di poter gestire le situazioni emergenziali che espongono i lavoratori a rischi per la salute. La sindaca ha informato la delegazione, formata da Rsu e rappresentanti sindacali, che invierà alla direzione aziendale una nota sulla questione. Ora i lavoratori chiedono all’azienda oltre che una maggiore attenzione alla loro salute un intervento di pulizia straordinario per motomezzi, vetture, furgoni e locali di lavoro invasi dalle ceneri dell’incendio, tossiche per la salute”.
“Speriamo che l’azienda sanitaria dia disposizioni stringenti sulle azioni da intraprendere ora per ripristinare le condizioni per lavorare all’aperto nei prossimi giorni. Sempre più spesso Poste si dimostra un’azienda incapace di gestire la sicurezza e la salute sui luoghi di lavoro, senza capacità di gestire le emergenze, ignorandole semplicemente, e senza alcuna sensibilità ai temi della sicurezza e salute sul lavoro”, conclude la nota sindacale.
La replica di Poste Italiane
In riferimento all’incendio boschivo che ha interessato l’area carsica prossima alla città di Monfalcone, Poste Italiane precisa di aver adottato puntualmente le misure definite dall’autorità pubblica competente in materia, che ha ritenuto l’utilizzo delle mascherine FFP2 ad alta efficienza filtrante. Tale misura – prosegue la nota dell’Azienda – è stata ritenuta sufficiente ad assicurare delle adeguate condizioni di salute per i lavoratori che prestano la loro attività all’esterno.
L’Azienda, nella necessità di garantire la continuità del servizio, ha adottato, anche anticipatamente rispetto alle ordinanze emesse, le misure di protezione indicate dall’Autorità Sanitaria integrandole con ulteriori indicazioni operative per l’attività di recapito finalizzate a limitare la permanenza all’esterno, esclusivamente come ulteriore azione migliorativa, conclude la nota.