Questa mattina, al termine di un’intensa attività di sorveglianza, gli uomini della Guardia Costiera di Monfalcone, durante una perlustrazione dello specchio acqueo dell’area portuale cantierino, hanno trovato una rete da posta senza i previsti segni d’identificazione.
Le operazioni di recupero, effettuate con l’intervento del battello costiero della Guardia Costiera, si sono concluse con il sequestro della rete illegale, lunga complessiva circa 300 metri. Intrappolati all’interno delle maglie c’erano diversi esemplari di pesci pregiati, per un totale di circa 30 chili, subito rigettati in mare dal personale in quanto ancora vivi.
Da un’accurata osservazione, la rete è risultata tranciata a una delle due estremità, lasciando quindi immaginare un brusco abbandono da parte dei pescatori, probabilmente per sottrarsi a uno dei controlli effettuati dalla Capitaneria di Monfalcone anche in orario notturno.
La rete è stata sequestrata perché posizionata in modo illegale in area portuale, dove la pesca non è consentita per motivi di sicurezza della navigazione e dell’approdo. Il fatto che non fosse segnalata, come previsto dalla normativa vigente, la rendeva ancora più pericolosa. L’intervento dei militari ha così consentito di eliminare un pericolo, tutelando il rispetto delle norme comunitarie e nazionali in materia di ambiente marino e di sicurezza di quanti navigano in mare.