Il vescovo di Trieste, monsignor Giampaolo Crepaldi, ha incontrato la stampa e ha parlato della morte di Giulio Regeni, di cui a giorni ricorre il secondo anno dalla sua scomparsa in Egitto. Crepaldi punta il dito contro le indagini, che si sono mosse male e tardi, lasciando da parte Cambridge per troppo tempo.
Monsignor Crepaldi ha anche sottolienato come Giulio sia rapidamente diventato una bandiera da sventolare da una parte per rivolgersi contro un’altra. Una divisione, che davanti alla morte di un giovane di 28 anni, appare insensata e soprattutto, secondo il vescovo, poco prudente.
Vescovo che ha detto di aver pregato e di continuare a farlo per conoscere la verità sulla morte di Giulio Regeni, che è un dovere per la vittima, per la famiglia e il nostro Paese, pur ribadendo di non voler sventolare nessuna bandiera e di affidandrsi a Dio”.