Assolto per non aver commesso il fatto. Ci sono voluti dieci anni e la sentenza della Corte d’Appello di Trieste a Loris Tramontin, legale rappresentante di Azalea Promotion, per vedersi assolto dall’accusa di omicidio colposo per l’incidente che causò la morte del ventenne Francesco Pinna.
Il 12 dicembre 2011 il giovane addetto al montaggio fu travolto dal crollo del palco in allestimento per il concerto di Jovanotti a Trieste.
Tramontin, accusato insieme ad altri dell’incidente, nel maggio del 2019 era stato riconosciuto colpevole in primo grado dal Tribunale di Trieste e condannato a un anno, 10 mesi e 15 giorni di reclusione con la sospensione condizionale della pena. Allora, l’accusa aveva sostenuto che Tramontin, in qualità di committente, avrebbe dovuto nominare un coordinatore della sicurezza, il quale avrebbe dovuto vigilare sulla tenuta del palco e intervenire in caso di problemi, allontanando gli addetti. La sentenza, però, è stata ribaltata ieri in tarda serata dalla Corte d’Appello.
“Si tratta di una pronuncia importante e clamorosa”, ha spiegato il difensore di Azalea, l’avvocato monfalconese Caterina Belletti. “Dobbiamo ancora leggere le motivazioni, ma la convinzione è che la Corte abbia riconosciuto che, come abbiamo sempre sostenuto, Azalea non fosse il committente dello spettacolo e che, quindi, non spettasse a Loris Tramontin nominare il coordinatore alla sicurezza. Resta – ha concluso il legale – la tragedia della morte di un ragazzo di 20 anni”.