Agricoltori in piazza, con i trattori, questa mattina a Udine. La manifestazione è stata indetta dal Comitato spontaneo degli agricoltori, terzisti, conduttori e proprietari della terra, nato dopo l’apertura, in Procura a Udine, di un fascicolo per reato ambientale che vede centinaia di coltivatori friulani indagati per aver utilizzato erroneamente il ‘Mesurol’, provocando la moria delle api.
I contadini, con circa 200 trattori, in arrivo da diverse zone limitrofe alla città, si sono ritrovati nel parcheggio dello stadio Friuli, per poi sfilare in corteo percorrendo viale dello Sport, viale Cadore, viale Leonardo Da Vinci, viale Ledra e viale Duodo. Da lì è previsto l’arrivo e il parcheggio dei mezzi nelle aree circostanti il palazzo della Regione. E’ seguito un convegno nella sala congressi della Regione, con la presenza dell’assessore all’agricoltura Stefano Zannier.
Il Comitato sottolinea come “le varie inchieste giudiziarie degli ultimi anni abbiano danneggiato l’immagine dell’agricoltura friulana che oggi vive una situazione di grave difficoltà e incertezza, che mette in dubbio la sua stessa esistenza. La manifestazione non ha nessuna connotazione di carattere politico e neppure di conflittualità verso nessun organo dello stato, ma è volta a far emergere il ruolo e la funzione dell’agricoltore come figura essenziale della conservazione dell’ambiente, profondo conoscitore della scienza tecnologica applicata allo svolgimento della propria professione nel rispetto delle norme e salvaguardia dell’ecosistema, essendo anche l’unico diretto operatore nella gestione della campagna e del territorio, nonché il primo consumatore di ciò che produce”.
Sull’evento, però, il mondo dell’agricoltura si è diviso. “Una manifestazione inopportuna nei tempi e non condivisibile nelle modalità”. Così Michele Pavan, presidente della Coldiretti Fvg, spiega i motivi che portano la Federazione regionale a non partecipare all’iniziativa. “La premessa è che, quando si promuove un evento per valorizzare l’agricoltura e promuovere la tutela dell’ambiente, lo si deve fare coinvolgendo la cittadinanza – sottolinea Pavan -. Al contrario, ciò emerge è un incontro tra agricoltori, con l’inevitabile rischio dell’autoreferenzialità”.
La Coldiretti Fvg invita inoltre a non rovinare quanto costruito in occasione dell’incontro con la Regione e le associazioni degli apicoltori: “In un momento in cui siamo riusciti a ricostruire tutti assieme un clima meno teso e a riaprire il dialogo, dispiace che una manifestazione così confezionata, con tanto di trattori, possa produrre l’effetto opposto e rialimentare le polemiche. Meglio sarebbe stato attendere l’esito delle indagini. La Coldiretti, non a caso, ribadisce il massimo rispetto per il lavoro della magistratura, ma auspica anche tempi più brevi di quelli che si stanno vedendo, visto che assistiamo dal 5 marzo alla notifica di decreti di sequestro senza che sia possibile prevedere quando arriverà la parola fine. La Coldiretti – conclude Pavan – continua ad assistere i soci interessati dalla vicenda e lavora per garantire certezze ai soci non coinvolti, inevitabilmente disorientati dalla situazione, e pensa più un generale a un futuro di riforme. A partire da quella dell’Ersa. Ricerca e assistenza tecnica devono necessariamente coinvolgere i diretti interessati in modo da far crescere una consapevolezza comune per la salvaguardia della biodiversità e la sostenibilità ambientale”.