Stop all’uso degli insetticidi incriminati e massimo sostegno all’attività della Procura di Udine. L’Unione Nazionale Associazioni Apicoltori Italiani e Legambiente sono intervenute sull’inchiesta avviata in Friuli che, nell’ultimo mese, ha coinvolto decine di coltivatori a causa dell’impiego dell’insetticida Methiocarb, fitofarmaco tanto legale quanto tossico per le api.
Dopo la manifestazione, sabato mattina, di 150 agricoltori friulani che hanno sfilato, con i trattori, sotto il palazzo della Regione contro i danni generati al settore dalle inchieste giudiziarie, Legambiente e Unaapi hanno deciso di ribadire il loro sostegno alla Procura e all’inchiesta che ipotizza il reato di inquinamento ambientale a causa dell’uso non conforme del fitofarmaco Mesurol 500 FS.
Non solo. Di fronte all’evidenza di autorizzazioni di prodotti con impatto ambientale, le due associazioni chiedono si proceda in tempi rapidi alla sospensione precauzionale dell’autorizzazione d’uso dell’insetticida e all’immediata verifica dell’autorizzazione del preparato Sonido a base del neonicotinoide thiacloprid, già vietato in Francia per gli effetti sulle api.
Ricordiamo che già nel 2007 Legambiente e Unaapi avevano sottolineato i danni causati dai neonicotinoidianti parassitari usati per la concia delle sementi di mais. Denunce che solo nel 2018 hanno trovato riscontro legislativo con il divieto imposto dall’Unione Europea all’utilizzo di tre molecole insetticide (imidacloprid, clothianidin e thiamethoxam). Ma all’appello, ribadiscono le due associazioni, mancano ancora due particelle, il thiacloprid e acetamiprid, già bandite all’ombra della Torre Eiffel.
“Il processo di autorizzazione dei pesticidi va rivisto”, ha ricordato Giuseppe Cefalo, presidente di Unaapi. “Il Fvg ha tutti gli elementi per richiedere al Ministro della Salute e al Ministro dell’Agricoltura la sospensione del conciante”.
“Uno dei rischi rilevanti dell’uso dei fitofarmaci” hanno poi sottolineato il presidente nazionale di Legambiente, Stefano Ciafani, e il dirigente regionale Sandro Cargnelutti, “è la loro dispersione nell’aria, nel suolo e nell’acqua con effetti ai quali ancora oggi non si dà il giusto peso, nonostante numerosi studi scientifici abbiano dimostrato le conseguenze che l’uso non sostenibile dei pesticidi produce sulla biodiversità e sul suolo”.