Si sono concluse le indagini preliminari sul tragico incidente avvenuto nella serata del 30 gennaio lungo l’A28, in comune di Azzano Decimo, nel quale persero la vita le cugine Sara Rizzotto, 26 anni, e Jessica Fragasso, 20 anni.
Al termine degli accertamenti, la Procura della Repubblica di Pordenone ha chiesto in questi giorni il giudizio immediato nei confronti del 62enne di origini bulgare che, alla guida del Suv Land Rover Freelander, ha causato l’incidente. Per gli inquirenti, l’uomo dovrà rispondere di omicidio stradale pluriaggravato.
Nel gravissimo scontro, erano rimaste ferite in modo serio anche le due figliolette di Sara, che viaggiavano con la mamma a bordo della Fiat Panda travolta dal fuoristrada, mentre i genitori di Jessica, che seguivano l’auto a bordo di una Fiat 500 a sua volta coinvolta nel sinistro, avevano riportato lesioni lievi.
La Procura, dopo aver completato la ricostruzione di quanto accaduto, grazie alle testimonianze e ai rilievi medico-legali, eseguiti anche con l’ausilio della Polizia Stradale di Pordenone, ritiene evidente la colpevolezza del conducente e ha chiesto al Gip di disporre il rinvio a giudizio davanti al Giudice monocratico.
Per il procuratore capo, Raffaele Tito, i profili di colpa vanno individuati nell’eccessiva velocità del Suv (pari a circa 180 chilometri all’ora), nella guida in stato di ebbrezza e nell’omessa distanza di sicurezza rispetto al veicolo che lo precedeva.
Al 62enne, attualmente agli arresti domiciliari, è stata anche contestata l’aggravante di essersi dato alla fuga, omettendo di prestare assistenza alle persone ferite.